Orologi dedicati alle fasi lunari: lustratevi gli occhi!

Da quasi un secolo legato all’industria del tempo, quest’anno il nostro satellite ha ispirato una costellazione di affascinanti referenze

Se è vero, come la scienza ritiene, che la luce lunare ha maggiore capacità di penetrazione nel terreno rispetto a quella solare, tanto da influenzare beneficamente la geminazione, il delicato splendere della Luna sui cieli di Ginevra e Basilea si spera possa essere una fertile luce per il futuro dell’industria del tempo. Nei due appuntamenti più importanti dell’anno si sono infatti distinte numerose referenze dedicate alle fasi lunari, che hanno esaltato il moto di rivoluzione della luna sui quadranti. La misurazione meccanica delle fasi lunari risale a prima di Cristo. Una segnalazione che dovrebbe dare la misura dell’importanza, nella storia delle umane vicende, della meccanica applicata al cielo. Risalendo rapidamente fino ai tempi degli orologi da polso, se è accettata la data del primo calendario perpetuo con fasi lunari (1925, Patek Philippe su commissione di Thomas Emery, benché incassasse un movimento derivato da un pendant-watch da signora della fine dell’800, mentre il Breguet n. 4244 fu il primo calendario perpetuo con un calibro specificamente progettato per un orologio da polso), rimane più controversa l’individuazione del primo wristwatch con la sola complicazione dedicata a Selene. Certo è che alcuni dei più seducenti segnatempo della storia dell’orologeria hanno celebrato e misurato il pigro languore lunare, che a volte lascia cadere sulla Terra una furtiva lacrima.

Orologi fasi lunari: il meglio della manifattura svizzera

Veniamo allora al 2017, per ammirare un plenilunio mai così fulgente. Ne abbiamo scelti quattro, tutti in oro rosa-rosso, il cui calore sullo sfondo ricorda il fuoco del Sole da cui la Luna viene illuminata.

Rolex Cellini Moonphase

Il Rolex Cellini Moonphase, presentato a Baselworld, è forse l’orologio simbolo di questo splendore. Nella cifra espressiva della nuova collezione Cellini, il disco smaltato blu su quadrante smaltato bianco, incastonato al sei, ha dato definitiva centratura. All’equilibrio formale si abbina una vivida leggibilità: sul disco sono ricreate la Luna piena, attraverso un’applicazione in meteorite, e la Luna nuova, raffigurata da un cerchio. Le fasi lunari si leggono tramite un indicatore sul contatore al 12, in corrispondenza del quale si posizionano successivamente, nel corso di un ciclo, la Luna piena e la Luna nuova. Le suggestioni lunari proseguono attraverso la punta a mezzaluna nella sfera centrale, che abbracciando i mesi sul bordo del quadrante visualizza la data. La cassa da 39 millimetri in oro Everose è signorile eppure atletica, il movimento meccanico a carica automatica, calibro 3195, certificato Cronometro Superlativo, è garanzia di un perfetto governo del tempo.

Jaquet Droz Grande Seconde Moon Ivory Enamel

Sempre a Baselworld è stato svelato il nuovo Jaquet Droz Grande Seconde Moon Ivory Enamel. La Manifattura, che porta il nome del genio di Pierre Jaquet-Droz, ha una plurisecolare competenza nei mestieri d’arte e negli automi e il Grande Seconde Moon, da un punto di vista puramente estetico, è uno dei più ameni esempi di Luna orologiera degli ultimi anni. La caratteristica architettura delle indicazioni del Grande Seconde, con ore e minuti decentrati e contatore Grande Seconde al 6, spalancano infatti la finestra visiva che guarda al cielo. Il disco in acciaio azzurrato con stelle in oro rosso 18 ct. e Luna in oro 22 ct. si staglia in un vellutato quadrante avorio realizzato con l’antica tecnica dello smalto Grand Feu. Per una volta il notevole diametro (43mm) è giustificato per dare respiro allo spettacolo in scena. D’eccellenza anche il comparto tecnico, con un movimento meccanico a carica automatica, calibro JD 2660QL3, con spirale e anse dell’ancora in silicio e doppio bariletto, con una riserva di marcia di ben 68 ore.

Lange 1 Moon Phase

Anche il precedente Salone dell’Alta Orologeria di Ginevra ha visto sfavillare la poetica complicazione lunare. Fra i tanti interessanti modelli presentati, ne abbiamo distillati due. Dopo lo spettacolare Grand Lange 1 Moon Phase dello scorso anno, la Manifattura sassone A. Lange & Söhne torna a celebrare la Luna nel suo pezzo effigie: il Lange 1. In collezione dal 2002, il Lange 1 Moon Phase presenta da quest’anno un inedito display per le fasi Luna con indicazione giorno/notte integrata. Il meccanismo fa in modo che il satellite orbiti sempre in relazione a uno sfondo realistico, quindi con terso cielo azzurro di giorno e uno stellato cielo scuro la notte. Per quanto riguarda il comparto meccanico, sempre sontuoso, il nuovo L121.3 (che pur si basa sul 121.1) è il ventesimo calibro della Casa tedesca con l’indicazione delle fasi lunari, a testimonianza della straordinaria perizia in materia, che in questa declinazione presenta ben 70 componenti per la sola complicazione lunare. La finestra riproduce il mese sinodico, che dura 29.531 giorni, con un’accuratezza pari al 99.998%. L’indicazione lunare dopo 122,6 anni presenta uno scarto di un giorno rispetto al periodo di rivoluzione. La tradizionale cassa da 38.5 mm abbraccia l’inconfondibile quadrante Lange 1 con indicazioni decentrate e Grande Data.

Drive de Cartier con fasi lunari

Sempre all’SIHH 2017 ha magnetizzato gli sguardi di molti conoscitori il nuovo Drive de Cartier con fasi lunari. Alla pulizia formale, con la sua sinuosa cassa coussin, si aggiunge la sicurezza della prestazione: animato dal movimento meccanico a carica automatica, calibro 1904-LU MC, il Drive si conferma oggetto capace di pilotare gli istanti tanto quanto gli irresistibili capricci della Luna.

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