Hipster e bicicletta: un binomio tra stile e cultura

Le strade delle città sono ormai invase dalle bici. Un fenomeno di tendenza innegabile, tra stile, cultura ed ecologia

La bicicletta è il veicolo perfetto: è economica (nessun costo di carburante e un prezzo ridotto rispetto agli altri mezzi di trasporto), ecologica (nessun preoccupante fumo nero), salutare (sostituire le due ruote a tram, metropolitane e macchine aiuta a tenersi in forma), silenziosa (dimenticate il rombo tuonante di un motore, solo il fischio del vento) e occupa il minor spazio possibile (quanto tempo recuperato invece di cercare parcheggio…). Senza scordare che, al giorno d’oggi, l’andare in bici è cool. Molti di voi si saranno accorti di quanto le nostre città si stiano trasformando, diventando a misura di bicicletta: più piste ciclabili, più servizi e, soprattutto, più utenti. Sarà per la facilità di trovarne una, per gli obiettivi effetti benefici sulla salute, ma la bicicletta è una delle tendenze del nostro tempo. Innescata dal fenomeno hipster, di cui si è fatto e si fa un gran parlare, la bicimania rispecchia a pieno i valori di questa subcultura che affonda le proprie radici nei lontani anni ‘30. Influenzati dalla contagiante anima nera, i bianchi americani iniziarono a interessarsi al jazz e al suo ritmo.

LA TENDENZA HA INIZIATO A INFLUENZARE PRIMA LE GRANDI GRIFFE E POI LE COLLEZIONI DI FAST FASHION

Il rifiuto del mainstreamCome Norman Mailer teorizza nel saggio The White Negro, l’hipster cerca disperatamente di distaccarsi dalla società, affermando con prepotente convinzione un Io all’insegna degli imperativi ribelli del sé. E, nonostante sia mutata innumerevoli volte nel corso del tempo, questo resta il principio su cui si fonda la subcultura hipster. Addio a ciò che è amato dalle masse, quindi. E in questo macro gruppo, proprio perché di massa, si comprende un certo tipo di musica – dimenticate il pop, il rap e tutto ciò che fa urlare folle di ragazzine adoranti – un certo tipo di televisione, se non tutta, un certo tipo di abbigliamento. L’hipster è quel soggetto che, se ti passa accanto, non puoi fare a meno di guardare. Non per armonia o bellezza, quanto per l’impatto visivo immediatamente riconoscibile, tanto da diventare uno stereotipo. Innumerevoli i decaloghi in cui si elencano le caratteristiche imprescindibili di questi personaggi: abiti ricercati caratterizzati da tagli puliti e originali, bicicletta, zaino in spalla, baffo e barba importanti, molti tatuaggi e soprattutto l’atteggiamento più che consapevole di chi sa di avere quel certo quid in più. Perché per essere hipster, ma per davvero, l’unica regola da rispettare è crederci. Rifiutando ciò che amano le masse, essi ritengono la moda un affare per troppi e, come si direbbe in gergo, mainstream: per questo dicono di odiarla quando, in realtà, sono tra i più grandi protagonisti delle tendenze degli ultimi tempi. Forse proprio perché negano di seguirla, ma ammettono di influenzarla, sono oggetto di così tante dissertazioni. Ma per destreggiarsi tra i luoghi più cool della città, da una mostra d’arte contemporanea a un caffé intellettuale, passando per locali di musica indie e negozi di ricerca, l’hipster sceglie l’amata bicicletta: compagna affidabile, non delude né si distacca dalla sua natura ribelle e anticonformista. Impensabile immaginare uno di loro al volante di una macchina, figlia del consumismo e, soprattutto, già comprata in serie da altri: no. La bicicletta si vive, si monta con fiducia, diventa un prolungamento del corpo che, muovendosi, permette di andare avanti. È un oggetto personale, che molti amano customizzare utilizzando sticker e decori di vario genere, o semplicemente rendendola vissuta a furia di pedalarla. La bicicletta è la bandiera del loro desiderio di essere liberi dal sistema. Si può dire, quindi che il trend della ciclabilità vada di pari passo con quello hipster e viceversa.

Stile in sellaPur essendo una tendenza che arriva direttamente dalla strada, la moda non ha tardato ad allineare le proprie proposte a questo fenomeno. Ecco, quindi, che le vetrine hanno iniziato ad affollarsi di capi d’abbigliamento più o meno hipster e più o meno biciclettofili, da proposte decisamente ispirate a questi personaggi a chi li ha usati come pretesto per inserire qualche dettaglio. E, com’è ovvio che sia, la moda è venuta incontro a gusti più ampi per soddisfare le esigenze di target più flessibili e meno esigenti di quello hipster. Ecco come, quasi inconsciamente, la tendenza ha iniziato a influenzare prima le grandi griffe e, successivamente, le collezioni di fast fashion. C’è da dire che, per loro quanto per il resto del pianeta, la bicicletta è intesa non solo come un mezzo di trasporto, ma più che altro come un accessorio. Così come una borsa per le donne o un paio di scarpe di qualità per un uomo, le due ruote sono ormai imprescindibili per essere al passo coi tempi del mondo e della moda. Vivienne Westwood, già per la presentazione della collezione autunno-inverno 2012/13, aveva fatto sfilare una modella a cavalcioni di una bicicletta: non a caso, la stilista è impegnata da diversi anni in campagne in favore dell’ecologia. Andare in bici è cool, così come lo è essere attenti all’ambiente. Ma, come in ogni occasione soprattutto se si parla di moda, bisogna rispettare un certo stile per calzare i panni del biker urbano perfetto. Come le sfilate insegnano, lo stile hipster è nuovamente mutato. Non più le camicie a quadri che s’indossavano qualche anno fa, ma abiti dalla ricercatezza sartoriale dotati di una pulizia di linee e forme ben lontana da tutto ciò: l’hipster 2.0 è ancora più intellettuale, più di nicchia e più snob (se possibile) di prima. Lo si può vedere nelle collezioni di Marni e Comme des Garçons Shirt. Il primo si fa forte del connubio cromatico tra il rosso mattone e un grigio scuro, rendendo particolare la camicia nascondendo i bottoni sotto l’asola. Il secondo invece, decisamente più avantgarde, propone una camicia arricchita da tasche e tagli decisi, oltre ad aggiungere un paio di pantaloni blu scuro risvoltati (dettaglio tanto amato dall’hipsteria generale). Lacoste, più tradizionale, fa sfilare in passerella un outfit tutto sui toni dell’azzurro, tra il carta da zucchero e il polvere. Tagli classici e semplicità, queste le parole d’ordine.

Look perfettoDifficile destreggiarsi tra tante contaminazioni e suggerimenti diversi: ecco come, in pochi passi, si può ottenere un look perfetto per la bicicletta rubando qualche dettaglio di stile agli hipster. Si parta dal basso: cosa c’è di più importante di un buon paio di scarpe per iniziare una bella pedalata? Al bando l’ingenuità, una scarpa da ginnastica qualsiasi vi farebbe cantare fuori dal coro. La scelta delle calzature deve essere oculata, studiata, approvata. Devono possedere quella caratteristica in più, quel dettaglio capace di catturare lo sguardo senza essere eccessivo. Le sneaker basse in pelle di vitello intrecciata, lacci quadrati in pelle e occhielli in ottone di Buttero (disponibili su www.cardanoclub.it) sono la soluzione perfetta: comode grazie alla suola in gomma, caratterizzate da una grande personalità grazie agli intrecci. Si vada più in alto, fino ad arrivare alla vita: un’altra scelta importante da prendere per l’amante della bici. Sono i pantaloni, spesso causa di problemi per l’intralcio con le ruote. Non devono essere né troppo larghi né troppo lunghi: i bermuda beige di Sun68 ovviano al problema. Appena sopra al ginocchio, impediscono qualunque tipo di complicazione durante la pedalata. Si vada ancora più su, fino ad arrivare a valutare la scelta di capispalla e camicia. Non si sa mai quello che può succedere durante il viaggio, lungo o breve che sia: per questo bisogna sempre essere pronti a ogni evenienza. Perché non portare con sé un giubbotto come quello di Daks? Trapuntato e con collo e polsini profilati in maglia, è versatile oltre a essere comodo (che, mentre si pedala, non guasta). E sotto il giubbotto una camicia bianca, con cui non si sbaglia mai: Berluti ne propone una in cotone, molto classica e adattabile agli stili d’abbigliamento più diversi. Ci si guardi allo specchio di spalle: forse manca qualcosa. Come trasportare in modo efficace computer, tablet e chi ne ha più ne metta mentre si va in bicicletta? La tradizionale valigetta da lavoro risulterebbe scomoda, impedendo di manovrare a pieno controllo il manubrio. Ecco che, direttamente dal guardaroba del perfetto hipster, arriva lo zaino. Calabrese 1924 (disponibile su www.cardanoclub.it) ne propone uno in canvas caratterizzato da dettagli in cuoio, foderato in tessuto e con zip interna oltre che laterale. Infine, si valuti se aggiungere un paio di occhiali da sole all’outfit. Balmain propone un modello in metallo con lenti Zeiss e protezione dai raggi Uv. All’aria aperta, si sa, il tempo è imprevedibile e potrebbe piovere, esserci una gran nebbia o un sole cocente: meglio essere preparati.

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