Padel mania in Italia. È meglio del calcetto?

Diffusasi in pochi anni, in Italia questa attività registra la crescita percentuale più elevata e rappresenta già oggi il 25% del business del settore sportivo amatoriale

Nel 2015 le richieste di prenotazione per giocare a padel in Italia erano meno di una ogni tre giorni (99 in tutto). Poco più di un anno fa, solo nei primi cinque mesi del 2019, le domande avevano toccato quota 85 mila. Questi numeri rendono bene l’idea di come il padel sia diventato in brevissimo tempo uno degli sport più amati dagli italiani con 1.600 campi a disposizione nella Penisola. Secondo una rilevazione di PrenotaUnCampo, il portale di servizio prenotazione campi online più diffuso in Italia, il padel rappresenta a oggi il 25% del business del settore sportivo amatoriale in Italia con la più alta percentuale di crescita.

Quest’anno in Italia le prenotazioni per il Padel sono state per la prima volta superiori a quelle del calcio a 5, storicamente uno degli sport amatoriali per eccellenza italiani. Il padel ha superato anche il tennis, con un aumento delle prenotazioni, tra il 2018 e il 2019, del 140% (contro il 53% del Tennis). Altro dato di rilievo è la sempre maggiore diffusione territoriale: se il Lazio, a partire dalla Capitale, resta la capofila delle aree con il maggior numero di praticanti, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte sono le Regioni dove l’aumento di popolarità della disciplina si fa più altisonante. A seguire, in aumento anche Sicilia, Sardegna, Puglia e Toscana.

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Il caso bresciano: come il padel è diventato un business

Conosciuto oggi anche come Mister Padel, l’imprenditore bresciano Claudio Galuppini è stato tra i primi a intuire in anticipo l’ascesa di questo fenomeno. La sua Forgiafer, azienda specializzata nella produzione di cancelli, ha visto una nuova vita grazie alla riconversione parziale dei macchinari in atto da quattro anni per adattarli alla produzione dei campi da padel sotto il marchio Italian Padel. Nel 2007 la Forgiafer fatturava 7,5 milioni di euro, poi scesi fino al punto minimo di 2,6 milioni nel 2016, e oggi, grazie anche alla riconversione, il fatturato del 2019 è stato di 5 milioni di euro (suddiviso fra padel e cancelli). I campi costruiti da metà 2016 a oggi sono 598 in totale, di cui 119 all’estero (Svezia, Emirati Arabi – Dubai, Francia, Belgio, Danimarca, Inghilterra, Norvegia, Maldive, Mauritius e Marocco). Solo nel 2020 i campi costruiti sono 238, di cui 153 dal post lockdown a oggi, segnale che l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 non ha scalfito il trend in forte crescita. Anzi essendo il Padel uno sport che rispetta a pieno le normative sanitarie attualmente in vigore, ha visto un’importante impennata.

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