Spazio e sportività

Siete sicuri che per avere spazio sia necessario rinunciare alla sportività e viceversa? Vi proponiamo due soluzioni per godervi una guida entusiasmante senza dover lasciare a casa amici e bagagli

Siete sicuri che per avere spazio sia necessario rinunciare alla sportività e viceversa? Vi proponiamo due soluzioni per godervi una guida entusiasmante senza dover lasciare a casa amici e bagagli. La prima proposta è una coupé di lusso arrivata da poco in Italia l’altra è un monumento alla sportività tutta tedesca: stiamo parlando della Infiniti G37 S e della Bmw M3. Infinti è il marchio di lusso di Casa Nissan e la G37 S, in effetti, ha molto del carattere della sportiva 370Z. A bordo però è tutta un’altra cosa: abbondano lusso e spazio. Questa coupé, infatti, regala un’ottima abitabilità anche viaggiando in quattro grazie ai due posti sagomati posteriori.La cura costruttiva della G37 S è alta e l’estetica è sorprendentemente sobria per un’auto del Sol levante: punteggio pieno. Il guidatore è accolto da un sedile completamente regolabile e da un’impostazione di guida bassa come chiede a una sportiva. Da guidare, Infiniti è a dir poco una bellezza. Maneggevole nonostante le dimensioni (2.850 mm di passo) e sempre pronta a scattare grazie al motore 6 cilindri da 3,7 litri.I numeri parlano chiaro (330 CV e 380 Nm) ma non dicono tutto. Il cambio a doppia frizione unito alla trazione posteriore e alla precisione dello sterzo sanno dare emozioni che sono poesia pura e non cifre.Per chi ha bisogno di più spazio ma non vuole rinunciare a un briciolo di aggressività c’è anche la Bmw M3 berlina. L’ultima versione della M3, infatti, si è dotata di quattro porte e un comodo divano posteriore con persino gli attacchi Isofix per il seggiolino. La berlina media tedesca ha compiuto 25 anni ed è ormai entrata nell’immaginario collettivo. Rispetto alla G37 S punta più sull’immagine racing che sull’eleganza. Cofano bombato, passaruota anabolizzanti e quattro scarichi posteriori: impossibile non riconoscerla. Anche gli interni in pelle rossa sono più cattivi a forse meno curati della giapponese. Basta premere il tasto start però per dimenticarsi di essere su una berlina e assaporare il gusto delle gare. Il rombo del V8 da quattro litri è una voce che non smetteresti mai di ascoltare: borbottii e gorgoglii ai bassi regimi si trasformano in urla scatenate sino a 8.000 giri minuto. Guidandola si capisce bene che non è una Serie 3 modificata ma che è figlia di un progetto a sé. Portata al limite ha reazioni da macchina da gara e ci vuole pelo sullo stomaco per tenere aperto, ma per chiunque sarà difficile tenere la scia. I 420 CV e 400Nm di coppia massima sono governati alla perfezione nella guida di tutti giorni da un’elettronica sopraffina e gestibile anche dal pilota. Dovessimo scegliere un pregio di questa tedesca diremmo proprio la versatilità: vi porta al lavoro con la stessa disinvoltura con la quale vi fa staccare il tempo sul giro.

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