Fenomeno MoonSwatch

Tutti hanno un’opinione sul modello più geniale realizzato da Swatch nell’ultimo trentennio. La verità è che si tratta di un grande successo commerciale e di una perfetta operazione di marketing e comunicazione

MoonSwatch-Galileo

C’è una data destinata a entrare nella storia dell’orologeria, stiamo parlando del 26 marzo del 2022. Quella mattina, in un numero ridottissimo di Swatch Store sparsi per il mondo, viene messo in vendita quello che possiamo definire l’indiscusso fenomeno orologiero del 2022: il MoonSwatch.

MoonSwatch: i numeri del successo

Impressionanti i suoi numeri: sono solamente 110 i punti vendita Swatch selezionati in tutto il mondo, in pratica la sua disponibilità è ancora più esclusiva rispetto a marchi di lusso come Breguet, Blancpain o Glashütte Original; 3.250.000 sono i risultati che si ottengono immettendo il neologismo “MoonSwatch” sul più noto dei motori di ricerca; +50% l’aumento delle vendite dell’Omega Speedmaster; 75 mila euro è il fatturato di ogni boutique ogniqualvolta avviene la consegna, che conta generalmente 300 pezzi, venduti sempre nel giro di qualche ora; zero sono i pezzi venduti attraverso l’e-commerce ufficiale di Swatch. Ma come diranno in tanti, era una fonte ufficiale che ne aveva annunciato la commercializzazione anche sull’online? Vero, ma fino a un certo punto.

MoonSwatch-Galileo

Tutti gli Swatch sono realizzati in Bioceramic, un mix unico composto da due terzi di ceramica e da un terzo di materiale derivante dall’olio di ricino. Nonostante colori quali il rosa e il celeste indichino abbastanza chiaramente di non trovarsi davanti a degli Speedmaster standard, i fan affezionati al MoonSwatch dovranno impegnarsi per trovare le differenze nell’aspetto generale

Nei social Swatch ne era stata data la notizia, ma non nelle comunicazioni stampa, il motivo è semplice: il gruppo ha probabilmente voluto allentare la pressione sui negozi, che nel marzo scorso rischiava veramente di trascendere, cosa che in realtà è anche successa in qualche realtà asiatica, e l’annuncio delle vendite in rete è riuscito in questo intento. Non è un caso che, finito l’assalto del primo momento, Nick Hayek, a.d. di Swatch, abbia dichiarato di «non avere intenzione di vendere il MoonSwatch online, ma di voler aprire altri 25 negozi in tutto il mondo».

Le ultime dal mondo degli orologi

La collaborazione tra Omega e Swatch

Da mettere in evidenza che il progetto in partnership, il primo realizzato tra Omega e Swatch, prende ispirazione dalla moda popolare che punta alle collaborazioni tra marchi di lusso e pop, al fine di creare prodotti innovativi che uniscano il meglio di entrambi i mondi. Per Omega la missione congiunta è un’attività divertente, ma anche un tributo alla coraggiosa azienda che ha rischiato tutto per spronare il settore dell’orologeria svizzera in crisi durante la rivoluzione del quarzo, salvando alcune aziende che forse sarebbero scomparse. I due brand hanno tratto ispirazione dallo spazio, dando vita a una collezione composta da undici modelli Swatch che portano il nome di corpi celesti.

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Le caratteristiche chiave del modello cui si ispira ci sono proprio tutte: la cassa asimmetrica, le twisted lugs, la famosa scala tachimetrica con l’iconico Dot Over 90 (DON), i distintivi sotto contatori dello Speedmaster e finanche lo scalino nella lavorazione del quadrante, il tutto riunito in un connubio perfetto

Certo in molti, specie tra gli appassionati più intransigenti, si sono chiesti se lo Speedmaster non corra il rischio di essere svilito dall’operazione MoonSwatch: «Secondo me vale il contrario», dice Roberto Randazzo, vero cultore del mondo Omega. «Il concetto di moltiplicazione lo ha reso iconico per sempre. L’accessibilità, la diffusione, la gamma di colori, chiunque vedrà quell’orologio lo riconoscerà per prima cosa come lo Swatch per il quale la gente ha fatto 20 ore di fila. E poi perché è lo Speedmaster, l’orologio degli astronauti, che probabilmente molti non potranno mai comprare. Questa operazione fa scoprire il Moonwatch anche al non appassionato, che si chiederà perché è diventato così famoso, e nel catalogo Omega così consolidato, da decidere farlo di plastica, rendendolo iconico e fruibile a tutti. Una complessità che si scopre un poco alla volta».
Lo stesso ragionamento vale anche per gli Speedmaster d’epoca?

«All’inizio abbiamo avuto paura che riempire i polsi in tutto il mondo di tanti piccoli Speedy, in alcune versioni praticamente identici all’originale, avrebbe distolto l’attenzione dai pezzi vintage», osserva Andrea Foffi, titolare della Vintage Watches and Cars Sas, una vera autorità per questo modello, «invece le richieste sono aumentate e con loro anche le valutazioni. In pratica oggi non solo vale di più, ma è anche difficile da trovare». Cos’altro dire? A marzo i soliti bene informati avevano sentenziato: è una bolla, tra qualche giorno nessuno lo vorrà più. La storia ci racconta che ancora oggi la fila davanti allo store sugli Champs-Elysées conta quotidianamente centinaia di persone, mentre a Roma si bivacca la notte nella speranza che il giorno dopo arrivi il corriere con i nuovi pezzi. Che non sia il caso di mettersi in coda?

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Articolo pubblicato su Business People di ottobre 2022. Scarica il numero o abbonati qui

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