Nevermind, i 20 anni di un (tragico) capolavoro

Il 24 settembre 1991 usciva il secondo album dei Nirvana. Uno degli ultimi dischi a lasciare un segno indelebile

Ci sono dischi che hanno cambiato, quasi sempre in modo inatteso, la musica. Ma di più, alcuni di essi sono entrati nel costume e nel nostro quotidiano. Dischi per i quali si può insomma scomodare il termine “fenomeno”, oppure l’aggettivo “fondamentale”.

Ebbene, Nevermind dei Nirvana, pubblicato il 24 settembre di 20 anni fa, può essere considerato uno degli ultimi album appartenenti a questa razza in via d’estinzione. Un successo enorme, circa 25 milioni di copie vendute; l’osanna della critica, anche la più settaria, e la consacrazione, soprattutto, del mito autodistruttivo di Kurt Cobain, leader controvoglia, genuino antieroe di un’intera generazione. La generazione X. Nevermind è innanzitutto un grande disco. Contiene 13 tracce (una di esse è una “ghost track”, Endless Nameless) senza mai tradire; nessun riempitivo, tutte canzoni “necessarie”. Per un affresco, disperante, di “ordinaria inquietudine”. Un disco punk da questo punto di vista, ma anche un disco hard/heavy in molti suoi passaggi. Non a caso è il capolavoro del grunge, genere con “epicentro” Seattle, nato dalle sperimentazioni di cult band come i Melvins e che fa da collante a questi due linguaggi musicali, punk e heavy, appunto.

I Nirvana arrivarono a Nevermind dopo un esordio eccellente, Bleach, stampato dalla indie Sub Pop Records. Un debutto che colpì al punto che li fece accasare alla Geffen Records, una delle case discografiche più attive e influenti del panorama di allora. Ci si aspettava da loro un buon risultato di vendita, più o meno il pareggio con le vendite dell’album Goo dei Sonic Youth (per la cronaca, la band “con il maggio numero di imitazioni”, i più grandi rivoluzionari del rock di fine millennio). Cobain e soci, però, la “fecero grossa”: Nevermind, a oggi, è arrivato a quota 25 milioni di copie.

Da subito fu accolto come il disco giusto nel momento giusto. Con una teoria di singoli infallibili come innanzitutto Smells Like Teen Spirit, un riff rubato a More than a Feeling dei Boston (!), un ritornello che ti si appicca addosso da subito (“Here We Are Now/Entertain Us/I Feel Stupid and Contagiuos), una voce ruvida e indolente. Rumore e (una sorta di) melodia che si avvinghiano per 4 minuti. O l’altra famosissima hit Come As You are (quasi un plagio da Eighties dei Killing Joke) fino a Polly, Lithium, Breed, In Bloom, Drain You, Something in the Way.

Dopo Nevermind i Nirvana diedero alle stampe altri dischi magnifici: In Utero e l’Unplugged realizzato per Mtv. Ma i titoli di coda della loro storia stavano già per partire… Come è andata a finire lo sappiamo tutti, si è detto e scritto molto. La tragica fine di Cobain, suicidatosi il 5 aprile 1994, ha alimentato il mito di una band e, soprattutto, di un disco (tragicamente) fondamentale. Genuino e incancellabile come tutti i capolavori.

QUALCHE CURIOSITÀ

Anche la copertina di Nevermind è passata alla storia. Un bimbo nudo di 4 mesi in una piscina, vicino a un biglietto da 1 dollaro. Ebbene, il protagonista di questa copertina (al tempo aveva 4 mesi) si chiama Spencer Elden. I suoi genitori ricevettero un compenso di 150 dollari per la foto. Nel 2008 Elden si è prestato per scattare una nuovo foto simile, nella stessa piscina. Ma con indosso dei bermuda…

Gli altri due Nirvana, David Grohl (batterista) e Krist Novoselic (bassista) hanno avuto destini artistici differenti. Grohl è diventato chitarrista e frontman dei popolarissimi Foo Fighters, mentre Novoselic ha fondato alcune band tra cui gli Sweet 75 e gli Eyes Adrif, ma senza particolare fortuna. Ha provato anche a fare il regista di documentari.

Nel tour precedente la morte di Cobain i Nirvana suonarono in una formazione a quattro. Il quarto era Pat Smear ex chitarra dei mitici Germs (punk band americana di culto) voluto dallo stesso Kurt Cobain.

LE 10 MIGLIOR RI CANZONI DI SEATTLE

Nirvana, ma non solo. Dieci pezzi che (arbitrariamente) riteniamo imperdibili ricondotti sotto la sigla “Grunge”.

1

Smells Like Teen Spirit

Nirvana

2

Long Gone Day

Mad Season

3

Angry Chair

Alice in Chains

4

Fell On Black Days

Soundgarden

5

Touch me I’m Sick

Mudhoney

6

Jeremy

Pearl Jam

7

Jesus Christ Pose

Soundgarden

8

Alive

Pearl Jam

9

All Apologies

Nirvana

10

Would?

Alice in Chains

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