Vecchie, sporche e diesel: un’auto su 4 in Italia è maggiorenne

Il mercato dell'auto torna a toccare quota 2 milioni di immatricolazioni, ma non sarà più lo stesso. Resistono Euro 3 e diesel

Il mercato dell’auto in Italia è uscito dalla crisi. Nonostante la frenata di dicembre (-3,2%), il 2017 segna comunque +7,9% con le vendite che tornano vicine a quota due milioni, come non accadeva dal 2010. Negli ultimi quattro anni sono stati infatti appena tre i mesi in negativi (maggio 2014 e aprile 2017 gli altri). Certo, le vendite sono cambiate parecchio a scapito dei profitti: sono cresciute nettamente le autoimmatricolazioni che hanno raggiunto livelli record sia per i volumi (360 mila unità) sia per la quota (18% delle consegne totali).

Mercato dell’auto in Italia: una su 4 diventa maggiorenne

Le immatricolazioni ai privati sono così diminuite dell’1,8% (attestandosi ad una quota minima del 56,4%), mentre sono cresciute più della media le vendite del noleggio (+18,2%, di cui 16,5% il lungo termine e 20,9% il rent car); le consegne alle società sono aumentate del 27,5%, raggiungendo le 434.483 unità. Fra i brand Fiat conferma la leadership seguita da Volkswagen, Ford e Renault. Nella top ten il marchio più in crescita è stato Citroen (+29,2%) seguito da Toyota (+18,4%) e Renault (+13,9%).

Le associazioni del settore esternano soddisfazione, ma resta la preoccupazione per il parco circolante che è sempre fra i più grandi e anziani (età media 10,5 anni) d’Europa con conseguenze negative per la sicurezza e, soprattutto, l’inquinamento. «Il 2017 si è finalmente riallineato al reale potenziale del mercato italiano dell’auto», ha dichiarato il presidente dell’Unrae Michele Crisci – ma il 2018 eredita il problema della qualità del nostro parco circolante sul quale è necessario che i Decisori locali, subito, e poi il rinnovato esecutivo nazionale agiscano con determinazione». Secondo uno studio dell’Associazione dei costruttori esteri, infatti, nel nostro paese le vetture ante Euro 3 (cioè con oltre 17 anni di vita) sono ancora quasi 10 milioni, il 25,3% del totale, con picchi del 39,1% in Campania e del 38,4% in Calabria (fra le città svetta Napoli con il 41,7%).

Resiste il diesel

Per quanto riguarda il tipo di alimentazione, la perdita di quota del diesel che in ogni caso resta molto elevata (56,7%) e del benzina (31,6%). Crescono più della media del mercato le altre tipologie (tranne il metano, -1,6%): il gpl aumenta del 26,5%, le ibride addirittura del 71% (la quota è arrivata al 3,4%) e le elettriche (+38,6%) le cui consegne totali non hanno però ancora raggiunto le duemila unità.

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