Auto elettriche: Byd cresce, batte Tesla e guarda all’Europa

Il marchio cinese supera il colosso di Musk e chiude il 2023 al top nelle vendite del settore, con 3,02 milioni di unità distribuite nel mondo. È un balzo del 62% sul 2022. Ora punta quota 800mila macchine in Ue in 6 anni

Byd-Seal

Lo storico sorpasso di Byd è avvenuto nell’ultimo trimestre del 2023, con 526 mila auto elettriche e plug-in ibride vendute contro le sole 485 mila della Tesla di Elon Musk. La Cina afferma così sempre di più la propria forza nel settore dei New Energy Vehicles.

Il produttore automobilistico fondato a Shenzhen ha concluso l’anno con 3,02 milioni di vetture vendute nel globo, mettendo a segno un +62% rispetto al 2022. Grazie a questi numeri è riuscito a entrare nella top ten dei costruttori internazionali, occupando la decima posizione, alle spalle di Suzuki.

Nel dettaglio il marchio cinese ha venduto 1,6 milioni di auto elettriche e 1,4 milioni di plug-in. Questo permette a Tesla di essere ancora leader mondiale nell’elettrico, con 1,84 milioni di unità vendute nell’anno, ma la sua corona sembra traballare.

Alle origini di Byd

La nascita di Byd, acronimo di Build your dreams, risale al 1995 e deriva dal desiderio del chimico universitario Wang Chuanfu di affermarsi nel mondo delle batterie dei telefoni. Nel 2003 il professore devia il suo know-how in fatto di batterie elettriche sull’industria automobilistica in chiave green. Le sue aspirazioni si allineano con la transizione energetica avviata dal presidente Xi Jinping, beneficiando di sussidi e incentivi.

Forte del successo riscosso in Cina, il maggiore mercato del pianeta, la missione ora è emergere in Europa, dopo lo sbarco in Norvegia nel 2021 e la diffusione dai Paesi del Nord fino all’Italia, con modelli come la Byd Dolphin a 5 porte e la berlina sportiva Seal (in foto).

Nel Vecchio Continente le vendite sono ancora basse: raggiungono le 13.250 unità contro le quasi 204 mila immatricolate da MG. Ma Byd lavora in ottica futura: intende vendere 800 mila pezzi entro il 2023 e lo farà tramite la creazione del suo primo stabilimento in Ungheria, che consentirà di aggirare eventuali nuovi dazi dell’Ue sulle importazioni dall’Asia.

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