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Mario Monicelli è morto, addio al maestro della commedia all’italiana

Il regista viareggino si è ucciso lanciandosi dal quinto piano dell’ospedale nel quale era ricoverato per un tumore alla prostata. «Era stanco di vivere»

Mario Monicelli è morto. Aveva 95 anni e soffriva di un tumore alla prostata. Da domenica era ricoverato nel reparto di urologia dell’ospedale San Giovanni di Roma e ieri sera, alle 21 circa, si è lanciato dal quinto piano del nosocomio, togliendosi la vita. Il suo corpo è stato trovato a terra, vicino al pronto soccorso dal personale sanitario dell’ospedale.

Il regista non ha lasciato nessun biglietto, nessuna spiegazione agli amici e parenti che sono accorsi sul posto, insieme agli genti del commissariato Celio – che hanno ricostruito l’accaduto – e la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

«Era stanco di vivere», ha riferito un sanitario. Anche il padre del regista, il noto scrittore e giornalista Tommaso Monicelli, morì suicida nel 1946.

ll cineasta esordì nel cinema giovanissimo con il corto, firmato insieme ad Alberto Mondadori, Cuore rivelatore (1934). Padre della commedia all’italiana, ha diretto oltre 60 film ed è stato autore di più di 80 sceneggiature. Tra i suoi capolavori ricordiamo Guardie e ladri (1951), I soliti ignoti (1958) con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò e Claudia Cardinale; La Grande Guerra (1959), con Gassman e Alberto Sordi, che gli valse il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia; L’armata Brancaleone (1965) e La ragazza con la pistola (1968). Ma anche Amici Miei (Atto I, 1975 e II, 1982) Un borghese piccolo piccolo (1978) Speriamo che sia femmina (1985) Parenti serpenti (1993) e l’ultimo successo Le rose del deserto del 2006.

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Mario Monicelli