Italia fanalino di coda in Europa, di nuovo. Non parliamo di rapporto deficit/Pil, di disoccupazione giovanile o di crescita economica, bensì di un tema che per noi italiani dovrebbe essere un vanto, e invece non lo è, la cultura. L’ultimo Eurobarometro, la ricerca sul tema “Accesso/partecipazione alla cultura” condotta tra aprile e maggio sui 27 Paesi membri dell’Unione Europe e la Croazia, ci relega infatti al 23esimo posto (su 28 Paesi) in Europa per quanto riguarda la fruizione di prodotti culturali.
Secondo il sondaggio negli ultimi dodici mesi appena un italiano su due (56%) ha letto un libro; solo il 41% ha visitato un monumento (palazzo, castello, chiesa o giardino che sia); meno di uno su tre (pari al 30%) ha varcato la porta di un museo e poco meno di uno su quattro (24%) ha fatto un giro in una libreria pubblica.
In pratica solo l’8% degli intervistati (contro il 18% della media europea e il 43% dei campioni svedesi) è risultato avere una presenza alta o molto alta nel mondo delle arti.
Una fruizione di prodotti culturali veramente poco invidiabile che ci pongono tra gli ultimi in Europa davanti solo a Ungheria, Romania, Cipro, Portogallo e Grecia.
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