Molte classifiche, sia sa, lasciano il tempo che trovano. Ma quella dell’Ocse sulle migliori città del mondo per qualità della vita fa davvero discutere.
Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, la località che garantisce le migliori condizioni al mondo è la capitale dell’Australia. Sydney? Melbourne? Nient’affatto, la capitale federale Canberra. E sono ben quattro – c’è anche Perth – le città di quel Paese ai vertici della classifica.
La popolazione locale, però, invece di festeggiare la notizia, ha iniziato a prendere in giro sui social network l’ente mondiale che ha redatto la lista. Di tutte le città che gli esperti dell’Ocse potevano scegliere infatti, Canberra è la più banale e noiosa secondo gli australiani stessi.
«Not too bad a place to live (non un posto troppo brutto in cui vivere»: questo il soprannome della località da 385 mila residenti tra impiegati e diplomatici, disegnata a tavolino negli anni Venti. Il famoso scrittore Bill Bryson in un suo diario di viaggio down under invece fu anche più lapidario: «Canberra: perché aspettare la morte?».
Eppure le statistiche che incrociano diversi fattori – costo della vita, livello del welfare, qualità dell’ambiente, scuole, sanità, sicurezza pubblica, vita culturale, occupazione – non mentono. Canberra si farebbe preferire a Barcellona o a Parigi. Così come l’Australia si farebbe preferire a Paesi famosi come Norvegia, Canada, Svezia e Stati Uniti. Ma a volte i numeri non dicono tutto.
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