La barca perfetta

Modelli che si possono solo sognare. Un lusso irraggiungibile. Una bellezza assoluta. Ecco quali sono le imbarcazioni che si contendono l’apice dell’eccellenza

È possibile immaginare la barca perfetta? Quando si passeggia sulla darsena di Montecarlo o quella di Nizza è difficile pensare che possa essere costruito qualche cosa di più magnifico. Difficile credere che possa essere realizzato qualche cosa che soddisfi la fantasia più sfrenata, il lusso più irraggiungibile e l’eleganza più snob. Beh, quel “qualche cosa” esiste. O esisterà. Sì, perché proprio mentre ci si aspetterebbe una contrazione degli eccessi, tutti i più prestigiosi cantieri del pianeta si sono messi alla ricerca della barca perfetta, quella che nessuno mai aveva mai immaginato. Grande come un’isola, silenziosa come un’orca marina o regale come il volo di un albatros. Tra il 2009 e il 2010 la gara è diventata una febbre e Business People ha scelto, tra il top della produzione mondiale, quei modelli che possono ambire al massimo dell’eccellenza.Ma non doveva il crollo dei mercati far tornare di moda la “frugalità” e la soddisfazione dei bisogni fondamentali relegando nel girone del disprezzo chi si ostinava all’ostentazione? Forse. Per alcuni. Ma per le barche di lusso estremo, sta succedendo il contrario. Secondo Show Boat International (citato da Ucina, la Confindustria nautica) nel settembre del 2009 erano in costruzione 1.019 superyacht di lunghezza superiore ai 24 metri (80 piedi) e più di 300 giganti da oltre 60 metri. Per di più il segmento della nautica di lusso ha continuato a crescere e ha raddoppiato il numero di ordini dal 2003 al 2009. E tra questi ordini potrebbe esserci quella che tutti cercano.

La barca perfettaLa barca perfetta. Per la quale non valgono i ragionamenti ponderati basati sul rapporto costi-benefici o prezzo-qualità. Per averla chiunque sarebbe capace di tutto. Uno di questi è Roman Abramovich l’ipermiliardario russo che ha già stupito il mondo con le sue spese folli, i suoi eccessi e i suoi capricci che definire esorbitanti è quasi un insulto. Anche a lui la crisi costa. In appena un anno, infatti, è precipitato al 51esimo posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo stilata da Forbes dalla precedente 15esima posizione. Nonostante questo Abramovich è stato contagiato dalla febbre per la barca perfetta. Lui che ha perso 15 miliardi di dollari in pochi anni, ha deciso di realizzare una specie di palazzo galleggiante: l’imbarcazione più grande e costosa di sempre. Si chiamerà Eclipse e sarà lunga 170 metri e, se i tempi saranno rispettati, sarà consegnata all’inizio di quest’anno. A bordo ci saranno tre elicotteri, un sottomarino privato, piscine e vasche Jacuzzi a profusione. Abramovichnon è solo nella corsa. Ci sono anche i cantieri Rodriguez che stanno costruendo Ocean Emerald, un vero gioiello dalle forma completamente diverse da quelle che siamo abituati a vedere. A stupire il mondo ci ha pensato lo studio di architetti di sir Norman Foster, l’archistar che ha firmato il restauro del Reichstag di Berlino, il Millennium Bridge a Londra e la Hearst Tower a New York. All’esterno è un aggressivo gioiello ipertecnologico, all’interno uno scrigno luminoso dove luce e arredo interagiscono all’insegna della massima flessibilità d’uso. Questa barca è forse l’unica tra quelle che gareggiano per il primato, che una persona normale (si fa per dire, ovviamente) si può permettere. Non è infatti in vendita, ma la si può acquistare con la formula della multiproprietà. Con 1,85 milioni di euro la si può usare per 30 giorni l’anno: 50 mila euro al giorno.

Gioielli per pochiVi sembrano tanti? Sempre meno di quelli che servono per salire da proprietario sulla Why che chiamare superyacht è perfino riduttivo. Se fosse una persona si offenderebbe. Si tratta di una vera isola disegnata da Hermès e Wally. Lunga 58 metri e larga 38 ha 3.400 metri quadrati di aree living e consuma un ventesimo dell’energia che sarebbe necessaria a una villa della stessa grandezza e una frazione di quanto serve per far funzionare una barca tradizionale. Sembra un’isola triangolare, leggermente montuosa a causa dei tre ponti che ospitano piscina, palestra, una spa e una grande “spiaggia”, ricoperta da 900 metri quadrati di pannelli fotovoltaici che le forniscono l’energia della quale ha bisogno per “vivere”. L’equazione fondamentale che sta alla base del progetto è: estetica uguale funzionalità. Probabilmente la stessa che ha ispirato Callendar Design quando ha disegnato Soliloquy: una specie di aquila con vele rigide alte 58 metri issate sul dorso come delle penne. Potrebbe essere forse questa la barca perfetta? Impossibile dirlo, anche perché la lista delle imbarcazioni che sfiorano l’assoluto e che si possono solo sognare non è affatto finita. Anche quelle a vela, infatti, hanno qualche cosa da dire. Molto ha da dire, per esempio, Sy Panthalassa: un 56 metri del cantiere italiano Perini Navi che è stato varato a novembre. Nato dalla matita di Ron Holland, sfoggia tutta l’eleganza dell’alluminio con linee filanti e un aspetto al tempo stesso classico e hi tech. Incanta la scala aerea centrale di forma ellittica che gioca con i concetti di spazio, luminosità e trasparenza. In omaggio alla morigeratezza, chi si può permettere il Sy Panthalassa accetta di rinunciare alla cabina amatoriale perché i progettisti hanno preferito realizzare sei cabine tutte più o meno della stessa metratura.

Dal futuroGli ultimi due progetti più ambiziosi del mondo hanno nomi esotici: Oculus e Planet Solar. Oculus è il megayacht con la forma di un grande animale marino che, progettato da uno studio fondato appena nel 2008, è riuscito a imporsi tra i dieci migliori modelli del 2009 nella lista di MainSail e ad attirare l’attenzione di The Robb Report, la bibbia del lusso. Il suo aspetto è a dir poso strabiliante: un muso altissimo, ispirato alla mascella di un’orca dà anche visivamente l’impressione di un oggetto irraggiungibile, soprattutto quando viaggia a 20 nodi. È più lussuoso al suo interno di un negozio di altissima gioielleria. Se possibile ancora più innovativa è l’impresa di Planet Solar, superyacht a energia solare destinato a fare il giro del mondo a partire dall’aprile 2011. Al ritorno dalla missione, sarà utilizzato a fini privati ma nella mente dei suoi progettisti contribuirà in maniera rilevante al progresso dei mezzi di trasporto ecologici. Tra questi modelli c’è la barca perfetta. Che si può solo sognare.

© Riproduzione riservata