Iva ridotta sugli ebook? Lussemburgo dice no

La Corte di giustizia europea si è pronunciata: è legittimo escludere i libri digitali dall’imposta agevolata

Niente Iva ridotta sugli ebook: a stabilirlo è la Corte di giustizia europea, tramite l’avvocato generale Juliane Kokott, che ha confermato la facoltà di escludere i testi in formato digitale dalle agevolazioni di cui godono libri e riviste. Dunque, un’amministrazione statale può continuare a considerare in modo diverso i testi diffusi senza supporto fisico: non c’è per questo, secondo i giudici Ue, alcuna disparità di trattamento.

IL CASO. Il problema è stato posto sul tavolo della Corte europea dalla Polonia, la cui Corte costituzionale era stata chiamata in causa dal difensore civico del Paese in merito ad alcune disposizioni sull’Iva in materia. L’Alta corte polacca aveva dunque interpellato Lussemburgo in materia, e si è finalmente ottenuta una risposta che non farà la felicità gli editori di ebook. Le attuali norme, infatti, non prevedono alcuna agevolazioni in termini di imposte per i libri digitali. Gli unici testi distribuiti su supporto non cartaceo che potranno godere di un’Iva minore sono, per ora, i libri distribuiti su cd-rom.

LA DECISIONE. L’avvocato Kokott ha illustrato le motivazioni della sentenza sottolineando come esistano di fatto due mercati differenti per libri tradizionali e ebook, che lavorano in condizioni molto diverse: in particolare, a cambiare sostanzialmente sono le esigenze di promozione e di distribuzione dei due formati, tante e tali da rendere assolutamente legittimo un regime d’Iva differente. In futuro le norme potrebbero cambiare, ma ciò non è di competenza della Corte lussemburghese, che si è dunque limitata a registrare una situazione di fatto, soprattutto in mancanza di un quadro normativo chiaro; resta poi nelle mani dei singoli Stati la decisione di intervenire in merito a questa situazione, studiando la concorrenza fra formati e agendo di conseguenza.

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