Il cinema del futuro: sarà lo spettatore a sceglie l’inquadratura

Sfruttando gli smartphone, basterà puntare il proprio telefonino nella direzione prescelta per ottenere angolature particolari o seguire altri protagonisti

Google si prepara a rivoluzionare il mondo del cinema, con Spotlight Stories: una app avveniristica, realizzata dalla divisione Advanced Technology and Projects (Atap). Stando a quanto emerge, il progetto, ancora in fase di sperimentazione, sfrutterebbe gli smartphone rendendo il film realmente interattivo e smart. Lo spettatore potrà infatti decidere chi, cosa e con quale angolazione vedere il film proposto, semplicemente spostando o inclinando il proprio smartphone.

LA TELECAMERA IN MANO ALLO SPETTATORE. Per ciascun punto di vista scelto, ci sarà un differente fuori campo. La tecnologia, dunque, si prepara a fare fuori montatore e regista, dando la telecamera in mano allo spettatore e aggiungendo un nuovo tassello verso il mito della disintermediazione totale. Al momento, i primi test sono stati effettuati sui cortometraggi ma non è escluso che, passando a un film lungo, si possa arrivare a narrare più storie: non solo quelle dei protagonisti, ma anche dei passanti su cui lo spettatore deciderà di posare il proprio smartphone. Storie dentro le storie, per una narrazione futuristica e potenzialmente infinita.

«Al tempo, era il 2012, Google aveva appena acquisito Motorola» , ricorda Jan Pinkava, a capo di Spotlight Stories. «Vennero da me e, porgendomi uno smartphone, mi dissero: vorremmo che creassi qualcosa di emozionate per questo apparecchio. Poco dopo, in una stanza qui a Mountain View, ci chiedevamo quale forma potesse avere la narrazione su un dispositivo del genere. Tutti ne abbiamo uno, è pieno di sensori di movimento, strumenti, tecnologia avanzata che spesso non viene sfruttata. E allora pensammo: perché non fare un film dove la camera da presa la diamo agli spettatori? Sembra un controsenso: se il punto di vista si può muovere, come fai a raccontare una storia? Potrebbe capitare che invece di seguire il protagonista, qualcuno si fissi su un passante o su una persona che si affaccia alla finestra. Eppure, proprio per questo, si aprono possibilità incredibili». Il team di Atap comprende, oltre a Pinkava, anche il guru dell’animazione Glen Keane (Disney) e il premio Oscar per Feast, Patrick Osborne.

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