Da un certo punto di vista, qualcuno potrebbe a buon titolo parlare di monotonia. Come si potrebbe descrivere altrimenti un clima che nell’arco di tutto l’anno – cioè proprio 12 mesi, 365 giorni – oscilla tra la temperatura minima di 20 °C e una massima di 30? In uno scenario in cui i meteorologi “non sbagliano mai”, a movimentare un po’ la situazione è la presenza di brezze e venti (e qualche nuvola). Mai realmente fastidiosi, però, contribuiscono anzi a mantenere la qualità dell’aria eccellente. Anche questo elemento atmosferico, infatti, fornisce notevoli benefici sia nel mitigare gli eventuali picchi estivi sia nel trasformare Tenerife in meta ideale per alcune delle attività sportive più attraenti, come surf e kite surf. Anche se, per essere pignoli, questa condizione climatica quasi unica – vero tratto distintivo che più di ogni altro colpisce all’arrivo chi decida di scoprire quest’angolo di paradiso – è tipica soprattutto della parte meridionale dell’isola, mentre quella più a nord è caratterizzata da maggiore variabilità.Immersa nell’oceano Atlantico, la più grande lingua di terra dell’arcipelago delle Canarie, poco sopra il Tropico del Cancro, è più lontana (1.200 km circa) dalla nazione di appartenenza, la Spagna, che dall’Africa (meno di 300 km). Un’isola che negli anni ha saputo proporsi come meta ideale per ben più di una motivazione, non solo turistica: e in questa proposta, il golf gioca decisamente un ruolo centrale.
L’ISOLA OFFRE DIECI PERCORSI
DI LIVELLO IN POCHI KM:
L’IDEALE PER CHI VUOLE
SPERIMENTARE IN BREVE TEMPO
“TENE IFE”Tene ife. Sì, senza la r, aggiunta nel tempo, probabilmente per esigenze linguistiche spagnole. Tra le varie possibili origini, vi è quella che fa risalire il nome dell’isola a due parole proprie dell’idioma di una delle popolazioni che nell’antichità vivevano in queste terre: tene (monte), ife (bianco). Il tutto testimonia il ruolo del Teide, il vulcano che “veglia” sull’isola (l’ultima eruzione data 1909), che da sempre ne caratterizza la vita, visto che Tenerife come l’intero arcipelago delle Canarie è di origine vulcanica. Si tratta di una montagna importante, la più alta della Spagna (oltre 3.700 metri), che è anche il terzo vulcano più alto al mondo e centro di un omonimo parco, individuato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.È possibile collocare nell’era dei Conquistadores uno dei periodi di maggiore complessità e “pericolosità” della storia di quest’isola (come dell’intero arcipelago). Tra il XV e il XVIII secolo, infatti, le vicende di Tenerife si intrecciano con quelle che caratterizzano le rotte verso il Nuovo mondo e quelle su cui si sviluppano gli scontri tra le flotte imperiali spagnole e inglesi. Conquistata definitivamente dagli spagnoli poco prima della fine del ‘400, subì quel processo di trasformazione interna che, come in tanti altri territori, vedeva i possedimenti conquistati evolversi a contatto con gli usi e costumi dei colonizzatori.I lasciti di questi e di altri momenti storici sono rinvenibili nelle città come nei porti. Uno dei frangenti più memorabili della storia riguarda, però, un inglese: l’ammiraglio Horatio Nelson. Nel tentativo di strappare l’isola agli spagnoli nel 1797, riportò una grave ferita al braccio destro che dovette essergli amputato. Il sacrificio, tra l’altro, non valse la vittoria e vide le truppe di Sua Maestà respinte dalla flotta castigliana.
VOLTARE PAGINASe il clima, come detto, gioca un ruolo decisivo nel rendere questa isola una “certezza” – si può affermare, senza timore di smentita, che qualsiasi giorno dell’anno, almeno nella parte Sud, sia adatto per prendersi una pausa dal freddo e dal caldo eccessivi – Tenerife negli anni ha acquisito la nomea di meta ideale per chi intenda prendersi un break, magari anche definitivo, rispetto ai ritmi e alle abitudini del rispettivo Paese d’origine. Sono molti gli italiani che hanno già fatto questa scelta, trasferendo qui la propria residenza per periodi sabbatici o addirittura per trascorrervi la pensione.Se da un lato le infrastrutture, la dimensione stessa dell’isola (che regala scenari molto vari, dalla città alla natura incontaminata), la collocazione facilmente raggiungibile e le tante alternative per il tempo libero – sportivo e non – la rendono una destinazione perfetta di vacanza, dall’altro il particolare regime fiscale in vigore (tasse e Iva ridotte) è il principale motore che spinge verso scelte professionali o “di vita”. E di questa peculiare condizione economica hanno beneficiato negli anni non solo i viaggiatori, ma anche gli imprenditori che hanno scelto l’isola per creare o spostare le loro attività.
INFRASTRUTTURE, SERVIZI
OFFERTE PER IL TEMPO LIIBERO
E COLLEGAMENTI LA RENDONO
UNA META IDEALE
PER OGNI TURISTA
SUL GREENDetto che Tenerife propone una decina di percorsi (alcuni anche sedi di gare dei Tour professionistici), la nostra selection si orienta sull’offerta golfistica della parte meridionale dell’isola, quella dove il clima garantisce condizioni ideali per tutto l’anno. Fairway e green perfetti si affiancano a rough e bunker sempre ben curati per fornire un’esperienza di primo livello.Un altro punto di forza, per quanto riguarda il golf ma non solo, è la possibilità di scoprire panorami che, da soli, possono valere il viaggio. Il mare e la cima spesso imbiancata del Teide possono essere abbracciati solo spostando di pochi centimetri lo sguardo. Un ulteriore elemento, che per chi parte soprattutto per passare tante ore a giocare è sempre determinante, è la disponibilità di diversi campi in un raggio ridotto, al fine di poter variare le esperienze senza doversi sobbarcare spostamenti che, seppur a volte in luoghi ameni, tolgono tempo ed energia.Altro aspetto che rende piacevole e facile la fruizione dei club di Tenerife è l’approccio molto organizzato, di taglio internazionale con personale competente, multilingua. Ottima accoglienza e disponibilità di infrastrutture molto valide completano il profilo dei vari circoli sia per la pratica che per l’intrattenimento pre e post gioco.
QUESTA È TENERIFE |
Grazie a due aeroporti, uno nel nord e uno nella parte meridionale, l’isola è facilmente raggiungibile dall’Italia in poco più di quattro ore. Per chi scegliesse la zona sud, Adeje e dintorni, dall’aeroporto in soli 15 minuti ci si trova al centro dell’offerta turistico-golfistica: mare, spiagge, negozi, divertimenti e campi. Per recarsi ai vari golf club il taxi, date le distanze contenute, è la soluzione più versatile e pratica. Con pochi euro ci si muove nella zona verso tutti i campi dell’area. Unica accortezza, se si è in tre o quattro con sacche al seguito, al momento della prenotazione segnalare la necessità di un’auto con ampio bagagliaio… |