Gate: montagna inclusiva

Al confine tra Veneto, Alto Adige e Austria nasce un progetto di cooperazione transfrontaliera che punta a un nuovo tipo di turismo accessibile

Un turismo inclusivo, che consenta a un numero sempre maggiore di persone di immergersi nella natura al di là degli ostacoli ambientali, fisici e linguistici. È questo l’obiettivo di Gate, acronimo di Granting Accessible Tourism for Everyone, un progetto di cooperazione transfrontaliera finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, che al momento si sviluppa sul territorio alpino e prealpino, al confine tra Veneto, Alto Adige e Austria.

Gate, di fatto, apre le porte a una tipologia di turismo dalla quale, forse, molti si sentono esclusi: persone con disabilità visive, ad esempio, potranno vivere la bellezza di una camminata in un parco romantico, mentre anziani, turisti con difficoltà motorie o famiglie con bambini potranno godere in sicurezza di un’escursione in montagna o la discesa in una gola incisa da un torrente nel corso dei millenni. Al momento i partecipanti al progetto sono il Parco Rossi a Santorso (Vi), che offre un’esperienza multisensoriale adatta a bambini, adulti, anziani e persone con disabilità motoria o sensoriale; il Geoparc nella gola del Bletterbach in Alto Adige (Bz), dove è possibile scoprire oltre 40 milioni di anni di storia della terra; il progetto “Kinderleicht Wandern” nel Salisburghese, che offre una rete di sentieri di montagna adatti anche ai più piccoli; e il Sentiero della Sensibilità nel territorio dell’Alpago (Bl), adatto anche a chi presenta difficoltà motore. Info: gateproject.dolomitiunesco.info

© Riproduzione riservata