Forte di Bard: arte in vetta

Alla scoperta di uno dei poli museali italiani più apprezzati, nato come fortezza militare

Non passa inosservato il Forte di Bard: lo si scorge fin dall’autostrada, non appena si valica il confine tra il Piemonte e la Val d’Aosta. Imponente struttura militare realizzata a metà dell’Ottocento, oggi è un museo, anzi un polo museale. Le sue solide mura ospitano infatti il Ferdinando, ovvero il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere tra i più completi in Italia sulle tecniche di assedio, il Museo delle Alpi, 29 sale dotate anche di una sezione con percorso interattivo per bambini e ragazzi, e le suggestive Prigioni. Tuttavia, i suoi 250 mila visitatori annui non salgono a Bard solo per visitare la fortezza: se questo è diventato uno dei musei alpini più apprezzati, è perché ha puntato su una programmazione variegata il cui piatto forte sono le mostre temporanee. Si è cominciato con alcune scelte, come Avengers: Age of Ultron, nel 2016, che strizzavano palesemente l’occhio all’ambientazione gotica del Forte, per poi passare negli ultimi due anni a ribaltare il paradigma: in vetta arriva l’arte moderna e contemporanea, con proposte di qualità in grado di far concorrenza ai musei metropolitani della pianura.

Obiettivo dichiarato: attrarre il grande pubblico, incrementando il turismo culturale del territorio. Le incisioni di Picasso, la mostra-omaggio a Marc Chagall (57 mila visitatori, la più vista dell’ultimo lustro) e poi quella galleria di scatti strepitosi che è Mountain Men, ritratti di uomini di montagna di tutti i continenti firmati dal fotografo-star Steve McCurry, sono state un successo. Il Forte sa ben accogliere la fotografia contemporanea: per tutto questo mese e fino al 10 giugno la fortunata edizione Wildlife Photographer of the Year, che ha esposto – in anteprima nazionale – le migliori immagini di fotografia naturalistica premiate nell’omonimo concorso dal Museo di Scienze Naturali di Londra.

La vera chicca è arriva tainvece a luglio e si chiama Henri Matisse: 90 opere del geniale artista francese, realizzate tra il 1919 e il 1954, anno della sua morte, riempiono la fortezza di colori vivaci e fauve. Henri Matisse, sulla scena dell’arte (fino al 14 ottobre) presenta costumi, disegni per scenografie, dipinti e sculture: ci saranno le sue modelle, spesso ritratte da odalische, tappeti e oggetti di arte orafa (provenienti dalla collezione di famiglia Matisse) e i papiers découpés dedicati al jazz, sua grande passione. L’arte da museo approda felicemente sulle Alpi.

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