Forlì celebra i miti di Wildt

Fino al 17 giugno i Musei San Domenico ospitano le opere di uno dei più importanti scultori del novecento, recentemente riabilitato

L’arte di Adolfo Wildt (1868–1931) viene messa a confronto con i capolavori che per lui furono fonti di ispirazione: da Antonello da Messina a Dürer, fino a Michelangelo, Bramantino, Bronzino e, tra i moderni, Rodin, Klimt, Morandi. Per lungo tempo, malgrado i riconoscimenti ottenuti già in vita – tra cui la cattedra di scultura presso l’Accademia milanese di Brera – l’apprezzamento dello scultore da parte della critica fu controverso. Solo in tempi recenti se ne sta riabilitando la figura, considerata attualmente come una delle più importanti del Novecento scultoreo. L’esposizione, dunque, non intende essere un mero percorso a carattere monografico, bensì una sorta di dialogo con le opere di grandi maestri del passato, specie quelle ispirate ai temi del mito e della maschera, prediletti da Wildt.

Wildt. L’anima e le forme tra Michelangelo e KlimtMusei San Domenico, ForlìFino al 17 giugno

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