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Festival del Film di Roma, le associazioni sfilano sul red carpet

La protesta dei 100autori dietro allo striscione “Tutti a casa”. Il produttore Barbagallo: “Avanti a oltranza”

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Era atteso e alla fine si è svolto il corteo di protesta delle associazioni dello spettacolo che ha calcato il tappeto rosso del festival del Film di Roma nella serata di inaugurazione di ieri sera. Un corteo composto e ordinato, costituito da circa 1.500 persone, tra volti noti del cinema (Verdone, Virzì, Papaleo, Sorrentino, Scola e tanti altri) e numerose maestranze, che hanno sfilato dietro a uno striscione con lo slogan “Tutti a casa”.

Ha dichiarato a e-duesse Angelo Barbagallo, vicepresidente produttori Anica: “Siamo determinati ad andare avanti a oltranza in questa protesta. Ci poniamo un obiettivo minimo, che è quello del rinnovo del tax credit e della soluzione della situazione relativa alla gestione della Casa del cinema di Roma. Le associazioni che compongono questo movimento, però, hanno anche obiettivi più a lungo termine come una nuova legge cinema, la nascita di un centro nazionale di cinematografia, un’opposizione netta alla delocalizzazione; insomma tutto quanto abbiamo detto in questi giorni e che a nostro avviso è di supporto a tutto il comparto”.

Diversi gli slogan che hanno accompagnato il corteo da “Il tappeto rosso è nostro” a “Noi non siamo il grande fratello”, da “La cultura fa paura” a “Bondi a casa”. Logo del movimento una pellicola con la scritta “Tutti a casa” e un’immagine di un elettroencefalogramma piatto. Tra gli striscioni e i cartelli esposti uno che reclamava un “Lodo cultura” e uno significativo che recitava “Nei titoli di coda c’è gente che lavora”.

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Un'immagine della protesta