Addio Design Holding: nasce Flos B&B Italia Group

Rebranding per la società controllata dai fondi Investindustrial e Carlyle. Il Ceo Daniel Lalonde: “Così identifichiamo immediatamente il settore e l’industria in cui operano le nostre aziende”

B&B-Italia-Camaleondaflosbebitaliagroup.com

Nuova immagine per Design Holding, multinazionale italiana dell’arredo di alta gamma. La società, controllata pariteticamente dai fondi di private equity Investindustrial e Carlyle, ha cambiato nome in Flos B&B Italia Group. Una scelta che ha l’obiettivo di chiarire e rafforzare l’identità di una realtà che in portafoglio, oltre a Flos e B&B Italia, detiene brand come  Louis Poulsen, Maxalto, Arclinea, Azucena, Fendi Casa, Audo Copenhagen e Lumens.

“L’idea di cambiare il nome della nostra realtà è maturata nel corso dell’ultimo anno”, ha commentato il Ceo della neonata Flos B&B Italia, Daniel Lalonde. “Il nome con cui siamo nati come gruppo nel 2018 ha accompagnato il nostro sviluppo fino a qui, ma ora abbiamo sentito l’esigenza di adottare un nome più specifico, in grado di identificare immediatamente il settore e l’industria in cui operano le nostre aziende, ovvero il mondo dell’arredamento e illuminazione di design di alta gamma, quando ci rivolgiamo ai nostri stakeholder: designer, architetti, retailer, comunità finanziaria e giornalisti”.

Flos B&B Italia Group: cambia il nome, non la strategia del Gruppo

La scelta, si precisa in un articolo del Sole 24 Ore, è stata quella di ancorare l’identità corporate a quella dei due marchi più noti, sulla scia di quanto è stato fatto da alcuni grandi gruppi del lusso.

A cambiare è il nome, non la strategia del Gruppo, che conferma l’obiettivo di diventare un leader internazionale nel segmento dell’high-end design. Già oggi, la vecchia Design Holding è il più grande gruppo del design in Italia con ricavi che sfiorano i 900 milioni di euro. La neonata Flos B&B Italia Group continuerà a puntare sull’espansione internazionale, in particolare nel Nord America, in Cina e in Medio Oriente. Rafforzamento dei brand, sviluppo di una strategia direct-to-con sumer e crescita del segmento contract di alta gamma sono gli altri pilastri su cui poggia la strategia del gruppo guidato da Daniel Lalonde.

Non sono escluse nuove acquisizioni. “Non ci sono operazioni in corso di finalizzazione in questo momento, ma siamo costantemente alla ricerca di nuove opportunità”, ha aggiunto il Ceo. “Guardiamo ad aziende con un valore di circa 50-70 milioni di euro di fatturato, o anche un po’ più grandi, complementari al nostro portfolio di brand, posizionate nel segmento high-end del mercato e sane dal punto di vista finanziario”.

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