Ha un andamento solenne e rigoroso la fiaba Disney di Cenerentola, riportata ai suoi archetipi – anche dalle tinte fosche, come si conviene alle fiabe – quasi con lavoro filologico da Kenneth Branagh, cui è stata affidata la regia.
La storia, infatti, non parla di un principe azzurro che salva l’amata dalle difficoltà, ma punta sulla figura della madre, o meglio dell’insegnamento che questa lascia a Cenerentola come eredità: è il nostro comportamento che attira il bene o il male, e dobbiamo fare il bene in ogni situazione. Ancora una volta, il grande schermo (dal 12 marzo) fa sognare.
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