Auto supersportive: fascino intramontabile

Da molti ritenute ormai politicamente scorrette, questi modelli conservano uno charme innegabile e continuano a farci sognare

Di questi tempi molti le giudicano politicamen­te scorrette, esagerate e agli occhi di chi non ha il sangue a 100 ottani che gli scorre nelle vene an­che inutili. Le Case costruttrici per di più le progettano e le realizzano con il contagoc­ce: coupé e cabrio sotto i 40 mila euro nuo­ve non esistono. Ma per una corposa nicchia di irriducibili piedi pesanti le auto sportive di raz­za sono ancora l’anello di congiunzione tra la guida e le emozioni. Non semplici compagne di viaggio, ma complici nel vivere esperien­ze che, ahi loro, sono ormai negate alla stra­grande maggioranza di quelli che impugnano il volante di un’automobile.

Quali sono i migliori e più freschi modelli di­sponibili? È obbligatorio partire dal Sacro Graal dei motori, ovviamente una Ferrari, per la precisione la 296 Gts, una spider a mo­tore centrale-posteriore. Alcuni hanno storto il naso quando hanno visto per la prima volta la sua forma, una Ferrari stil novo quella ide­ata da Flavio Manzoni, che parla di futuro del marchio, ma si sono presto ricreduti. È una Ferrari spider elettrificata, la prima di serie, perfetta per i collezionisti. Il motore V6 è accoppiato a un elettrico ricaricabile, ma per chi se la può permettere il dato che conta è uno e uno solo, quello della potenza, che è di 830 cavalli. Una scuderia immensa, da ze­ro-cento in 2,9 secondi, 330 orari di velocità massima, che accende la fantasia, ti fa imma­ginare che cosa faresti girando a Monte Car­lo o sul circuito di Monza… Sogni, ovviamen­te, proibiti a chi non sia molto diversamente abbiente dato che la pin-up in versione spi­der di Maranello costa, optional più optional meno, sui 300 mila euro.

Nell’Olimpo delle ipercar spaccare il quattri­no in quattro è di cattivo gusto ma, per puro dovere di cronaca, va detto che la seconda su­per-sportiva che merita una nomination co­sta, rispetto alla 296 Gts, 100 mila euro sec­chi in meno. È solo un dettaglio perché la Mercedes Sl 63 Amg è l’erede in linea diretta della vettura che ha vinto la Mille Miglia nel 1955 con al volante Stirling Moss. Le nobili origini ne fanno una delle preferite dei colle­zionisti che, dopo essersela gustata (con par­simonia) in strada, la faranno maturare in garage proprio come un grande vino d’anna­ta. Il motore della tedescona è un V8 quat­tro litri biturbo da 585 cavalli e le prestazioni portano nel campo dell’estremo motoristico: 3,6 secondi per arrivare da fermi a 100 all’o­ra e una velocità dichiarata di 315 chilome­tri orari.

I collezionisti dall’occhio lungo dovrebbe­ro buttarsi a pesce anche sulla Lotus Emi­ra. Si tratta, infatti, dell’ultimo modello del­la casa inglese, fondata dal visionario Colin Chapman, equipaggiata da un motore termico, dato che l’ingresso dell’azienda nell’orbita della cinese Geely porterà alla pro­duzione esclusiva di elettriche al 100%. Ov­viamente potenti e velocissime, ma non sarà più la stessa cosa… È un esempio di scuola instant classic, un’auto che appena esce dalla concessionaria merita un posto in quelli che nel gergo degli addetti ai lavori vengono de­finiti “garage da invecchiamento”. Certo, la Emira non sarà mai una vettura da record alle aste specializzate, sconta tra l’altro il fatto di montare un V6 con compressore made in Toyota e, dunque, assai poco british. Ma ha pur sempre 405 cavalli e sfiora i 300 all’ora, fatti sostanziosi che rendono i 102 mila euro del prezzo un ottimo investimento, sia pure a medio o a lungo termine.

Tornando a Stoccarda e dintorni, la Por­sche 718 Cayman Gt4 Rs è il modello prefe­rito dai gentleman driver dotati di notevoli risorse per un motivo ben preciso: è strettis­sima parente della 911 Gt3 Cup. Un’auto da corsa prestata alla strada, insomma, con 500 cavalli che si portano in groppa poco più di 1.400 chilogrammi di peso e la trazione rigo­rosamente posteriore. Se la mettete nel mi­rino ricordate che ai 149 mila euro del prez­zo di listino va aggiunto il costo del pacchetto opzionale Weissach che incrementa ulterior­mente l’efficienza aerodinamica per un’espe­rienza di guida sportiva senza compromessi.

Ma se adesso tenete famiglia e un modello troppo corsaiolo finirebbe per andarvi stret­tissimo, ecco un’alternativa molto chic, non a caso praticata spesso dai manager delle maison dell’alta moda, nelle sembianze del­la Maserati Grecale Trofeo, un Suv che offre tanto spazio e interni in cui il lusso sconfina spesso nella lussuria. Così quando gli infanti sono ben assopiti si può dare un po’ di libertà al piede destro per godersi l’impeccabile lavoro delle sospensio­ni pneumatiche, la fluidità del cambio auto­matico e tutta la possanza del V6 da 530 ca­valli.

Perché non fare divertire anche i pupi? Semplice: è meglio cercare di evitare che cre­scano con la stessa “malattia” del padre e da grandi chiedano come regalo di laurea un’au­to come la Grecale Trofeo, quotata attual­mente circa 115 mila euro. Se cresciuti nella consapevolezza del fatto che anche in campo automobilistico i lussi si devono guadagna­re con l’ingegno e il sudore della fronte, pro­babilmente i bimbi di oggi potrebbero doma­ni “accontentarsi” di un modello equivalente alla Hyundai i20 N (parente nel nome della i20 N Rally1, tra le protagoniste del mondia­le), con il suo 1.600 a benzina da 204 caval­li. Come si conviene a un giovane rampante l’estetica è disegnata per trasmettere una bellicosa cattiveria e il cambio manuale a sei rapporti è una nave scuola in attesa di meritarsi quelli automatici che fanno tutto da soli. Il prezzo? Poco meno di 29 mila euro, non è poco ma si sa, i figli sono pezzi di cuore…

C’è, poi, una vettura che spopola tra medici, architetti, avvocati e liberi professionisti vari che hanno potuto assaggiare le sportive degli anni 80. Si tratta della Volkswagen Golf R che ricorda, ovviamente attualizzata e più potente, la leggendaria Gti. La cilindrata è un classico, due litri, il carburante pure, ovviamente la benzina, e i cavalli sono 320. E se i riflessi non sono più quelli di una volta tranquilli, la trazione integrale aiuta assai. Il prezzo, infine, è alla portata di chi ha avuto successo nella vita: si parte da quota 52.900 euro. In alternativa si potrebbe prendere in considerazione la Toyota Yaris Gr (anch’essa con il nome in gara per il mondiale rally), meno esagerata in tutto, a partire dalla cilindrata (1,6 litri) per arrivare al prezzo di 39.900 euro, passando per la potenza (261 cavalli).

Fin qui tutte macchine di assoluta eccellenza che, però, per la categoria degli sviluppatori di app che hanno fatto bingo e dei generali delle aziende delle tante piccole Silicon Valley italiane hanno un grave difetto: per loro Porsche, Mercedes, Maserati, Lotus e perfino Ferrari sono luoghi comuni a quattro ruote, vetture che tutti vorrebbero e, proprio per questo motivo, poco appetibili per chi è abituato a ragionare e lavorare fuori dagli schemi. Che è esattamente ciò che hanno fatto gli artefici della nascita da una costola Seat della Cupra, che oggi lancia la Formentor Vz5 (63.600 euro): in primis i cilindri sono cinque e, si sa, i numeri dispari hanno un fascino speciale per chi ha in testa algoritmi al posto delle sinapsi, poi ci sono finezze come l’ordine di accensione dei cilindri medesimi che è 1-2-4-5-3 per ridurre al minimo le vibrazioni… E siccome anche chi progetta robot e droni d’avanguardia dalla mattina alla sera a volte ha bisogno di un’iniezione di adrenalina pura ecco i 390 cavalli, l’accelerazione da zero a 100 in 4,2 secondi e un rombo che ti vien voglia di estirpare l’hi-fi di bordo e buttarlo via per godertelo fino in fondo. Buon sottosterzo.

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