Auto dell’anno: le “miss” in lizza per il titolo

Ecco a voi i migliori esempi di bellezza e prestazioni che le case automobilistiche regaleranno (si fa per dire) quest’anno agli appassionati di motori

Basta, perché mai chi ha i mezzi per farlo dovrebbe continuare a rinunciare anche nel 2018 a macchine extralusso in nome dell’occhio sociale? Se proprio si vuole, è sufficiente rendere pubblica la propria faraonica denuncia dei redditi e poi via verso le porte di un concessionario esclusivo per scegliere un’auto capace di stupire gli altri e appagare fino in fondo chi la guida, in nome di un edonismo motoristico che finalmente potrà sdoganarsi senza complessi.

Jeep, Dallara e Ferrari

Prima, però, il vero gentleman deve pensare alla sua lei ed eventualmente ai pupi: anche loro meritano di essere coccolati viaggiando su una vettura come la Jeep Wrangler in edizione 2018, elegante quanto basta e disponibile in una versione moderatamente ibrida, che garantisce di ottenere consumi ridotti dal motore due litri turbo a benzina da 270 cavalli. Sistemata così la famiglia, si è liberi di cercare il paradiso in terra, di scatenare le pulsioni di un cuore che batte a 100 ottani e cerca disperatamente una partner alla sua altezza. La più sexy del reame? Sicuramente la Dallara Stradale, una roadster senza alcun compromesso. «È la bellezza dell’essenziale assoluto», dice il suo creatore Gian Paolo Dallara, che la tirerà in 600 copie al ritmo di dieci al mese per i prossimi cinque anni. I numeri? Da pin up della strada: 400 cavalli, 820 chilogrammi di peso, 280 all’ora e 3,2 secondi per passare da zero a 100 all’ora. Ah, già, il prezzo… Circa 220 mila euro per la versione che si trasforma in coupé. L’emiliana tutta curve, sia nel senso della carrozzeria sia in quello delle prestazioni stradali, costa quindi una ventina di migliaia di euro più della Ferrari Portofino, una scelta sicuramente più tradizionale, ennesima puledra nata nelle scuderie dei Cavallini rampanti, prime consegne in primavera.

Lamborghini, Porsche, Bentley: la carica dei Suv

E se Dallara e Ferrari vi dovessero andare strette con i loro due posti ultra secchi, ecco in arrivo i Suv più sfarzosi che si siano mai visti, con in testa la Urus, la vettura che nei piani della Lamborghini consentirà un raddoppio secco della produzione portandola a quota 7 mila unità, e a creare 500 nuovi posti di lavoro. L’offerta è allettante: tanto spazio in più sempre a circa 200 mila euro, sulla carta un affare da non perdere. Forse, però, vale la pena portare un po’ di pazienza e attendere il 2019, anno fissato per il lancio della versione ibrida plug-in che indubbiamente sarà assai più cool. Nel frattempo ecco una tentazione che arriva da Stoccarda, la nuova edizione della Porsche Cayenne Turbo, che ormai non viene più vista come la vettura di Marco Ranzani da Cantù ma come ciò che è, ovvero un’auto degnissima discendente a tutto spazio della 911. La versione 2018 avrà un motore V8 quattro litri da 550 cavalli ed elementi di aerodinamica attiva come, per esempio lo spoiler sul tetto. Un consiglio: chiedete come optional l’asse posteriore sterzante, un lusso che pochi possono concedersi e rende più facile inserire la big Porsche nei pochi parcheggi liberi che si trovano in città. Con nibelungica precisione i listini indicano il prezzo della nuova Turbo in 143.666 euro. Aggiungendone 40 mila si ha accesso all’Olimpo del British style, ovvero all’abitacolo della Bentley Continental Gt. La portacolori dello sfarzo definitivo, quello che sconfina con la lussuria, è giunta alla terza generazione come si conviene a una vera nobile ed è stata interamente progettata e realizzata (a mano, obviously) in Gran Bretagna. «Siamo l’avanguardia assoluta del lusso automobilistico da quasi 100 anni», dice Wolfgang Dürheimer, presidente e amministratore delegato di Bentley Motors, che dopo aver elencato una serie di elementi preziosi utilizzati per gli interni snocciola i dati tecnici della sua creatura. «Il motore è un 12 cilindri a W da sei litri biturbo, accoppiato per la prima volta a una trasmissione a otto rapporti a doppia frizione, per assicurare cambi di marcia più veloci ed efficienti…».

Le altre supercar

Dürheimer, noblesse oblige, evita di citare la stratosferica potenza di 635 cavalli, sarebbe da cafoni ostentare tutta la propria possanza, e così anche i dirimpettai della Aston Martin glissano sul fatto che la loro spider Db 11 Volante può toccare i 300 all’ora. Le prime consegne sono previste per la prossima estate, meglio prenotarsi subito, mentre ha qualche speranza di dover aspettare meno chi dovesse puntare sulla Lexus Ls 500, che coccola i grandi viaggiatori con un massaggio Shiatsu e abbina un motore a benzina V6 da 3,5 litri di cilindrata a due propulsori elettrici alimentati da una batteria agli ioni di litio, per una potenza complessiva di 359 cavalli. L’appuntamento con l’elettroshock, sotto forma della Jaguar I-Pace, il cui debutto sul mercato è avvenuto a marzo. Al prezzo di una settantina di migliaia di euro ecco un modello che marcia a suon di kilowatt, ha 400 cavalli e promette un’autonomia di 500 chilometri. Sì, è vero, le percorrenze dichiarate dalle case sono calcolate sulle strade del Paese dei balocchi, ma la nuova “giaguara” dovrebbe tranquillamente fare almeno 400 chilometri con un pieno, mettendo il cuore in pace a chi teme di restare a piedi alla ricerca disperata di una spina. Un problema ovviamente sconosciuto a chi sceglierà l’ultima soubrette su ruote del 2018, la Chevrolet Corvette Zr1, che fa ancora benzina alla pompa. È l’ideale per chi vuol fare l’americano, ma oltre all’estetica da miss yankee adesso ha pure tanta sostanza. I cavalli sono addirittura 755, l’assetto fatto apposta per strizzare l’occhio all’Europa che, si sa, ha la bocca meno buona rispetto agli Usa. Ma sa apprezzare il lusso genuino, soprattutto se si presenta su quattro ruote.

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