Al patriottico Andrea Molesini il Campiello 2011

Allo scrittore veneziano, all’esordio con “Non tutti i bastardi sono di Vienna”, la 49esima edizione del premio di Confindustria Veneto. Dopo quattro anni rotta l’egemonia rosa

Come da tradizione al Campiello vince chi non è favorito. Ad aggiudicarsi la 49esima edizione del premio letterario degli industriali veneti Andrea Molesini con il suo Non tutti i bastardi sono di Vienna edito da Sellerio. Il primo romanzo del veneziano, già da tempo attivo invece nella narrativa per ragazzi, ha raccolto le preferenze di un giurato su tre (102 voti su 300), rompendo l’egemonia rosa che aveva caratterizzato le ultime edizioni del premio (vinto nel 2010 da Michela Murgia, nel 2009 da Margaret Mazzantini , nel 2008 da Benedetta Cibrario e nel 2007 da Mariolina Venezia). Al secondo posto, con 80 voti Di fama e di sventura (Mondadori) di Federica Manzoni. Molto staccati gli altri finalisti. Fermo a quota 39, Ernesto Ferrero, che con Disegnare il vento (Einaudi, era stato incoronato come il favorito della vigilia. Chiudono la cinquina Maria Pia Ammirati con Se tu fossi qui (Cairo) e Giuseppe Lupo con L’ultima sposa di Palmira (Marsilio), rispettivamente con 35 e 29 voti. Con Molesini la Sellerio torna a vincere il Campiello dopo 30 anni esatti dall’affermazione di Gesualdo Bufalino con La diceria dell’untore. Ed è proprio a Elvira Sellerio, scomparsa lo scorso anno, che Molesini dedica il premio. Significativa anche l’altra dedica dello scrittore veneziano: ai librai e ai bibliotecari, «che in questo momento di difficoltà hanno bisogno di sostegno». Non tutti i bastardi sono di Vienna è una storia che parla di sentimenti forti: orgoglio, amore, patriottismo e odio, racchiusi in un cornice altrettanto forte: siamo in fatti nell’area geografica e nell’arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nel romanzo, ambientato a Villa Spada tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918, si narrano le vicende di una famiglia che deve fare i conti con il nemico austriaco che è arrivato a invaderle casa e vita.

Gli altri premi

Mattia Conti, studente brianzolo di 22 anni, è il vincitore del concorso “Campiello Giovani” con il suo racconto Pelle di legno. Vince il “Campiello Opera Prima” Viola Di Grado, giovane (23 anni) scrittrice catanese all’esordio con Settanta acrilico, trenta lana. È invece Andrea Camilleri a trionfare nel “Premio Fondazione Campiello”, una sorta di riconoscimento alla carriera per il creatore di Montalbano al quale la giuria del teatro La Fenice riserva una standing ovation che suona anche di augurio per i suoi prossimi 87 anni.

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