Ecco qual è la giusta distanza per fare squadra in ufficio

Per far sì che i talenti si annusino e interagiscono la distanza tra le postazioni deve essere di sei-nove metri. Ed è importante avvicinare profili diversi, in grado di completarsi a vicenda nei punti deboli

La capacità di fare squadra è fondamentale per il successo di un’organizzazione. Ma qual è la “giusta distanza” per far sì che i colleghi interagiscano nel migliore dei modi? Sei-nove metri. A dirlo è Dylan Minor, assistant professor di Management e di Decision Science presso la Kellogg School of Management della Northwestern University. In un articolo sul Financial Times, il ricercatore sostiene che sia questa la distanza che permette di creare degli «abbinamenti simbiotici» tra i talenti che sono in grado di annusarsi, riconoscersi ed entrare in collaborazione.

LA GIUSTA DISTANZA PER FARE SQUADRA IN UFFICIO

Non è importante infatti abbinare tante persone che sanno fare la stessa cosa. Diventa più utile mischiare punti di forza e debolezza: quindi le persone che garantiscono alta produttività vanno collocate più vicino possibile a coloro che garantiscono la massima qualità. La scarsa qualità dei primi e la poca produttività dei secondi verranno bilanciati dall’«abbinamento simbiotico».

Gli effetti di questa vicinanza sono il mantenimento dei punti di forza di ciascuno e il miglioramento delle debolezze individuali. La commistione è positiva. «Il mix ottimizzato dei talenti può diventare di gran lunga più grande della somma delle sue singole componenti», scrive Dylan Minor, «Per le start-up, in particolare, le conclusioni tratte dagli abbinamenti di questo tipo sembrano far sperare che la complementarità di punti di forza quali la creatività e le idee per la commercializzazione possa far decollare in maniera significativa la performance in genere e la loro attuazione».

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