“Iva e Imu non sono la priorità”, pressing delle parti sociali sul governo

Confindustria e i sindacati Cgil, Cisl e Uil spingono per un taglio delle tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni, già dalla prossima legge di stabilità

Da una parte le barriere del Pdl su Imu e Iva, dall’altra il pressing delle parti sociali sul fronte lavoro. Il governo del premier Enrico Letta dovrà trovare la quadra per mantenere la continuità del governo caldeggiata anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ma non sarà facile. Sì, perché se servono fondi per evitare l’aumento dell’Iva (si parla di un miliardi di euro) ne servono anche per la redistribuzione del reddito, la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni caldeggiate sia dai sindacati che da Confindustria. Il pressing dei sindacati si è tradotto nell’ultimatum del segretario Cgil, Susanna Camusso, che ha invitato il governo a dare risposte in questo senso, altrimenti “non si potrà che procedere con la mobilitazione unitaria”. Anche da Confindustria si spinge sul taglio del cuneo fiscale; il presidente Giorgio Squinzi ha ribadito he lo stop dell’aumento dell’Iva da ottobre “non è la cosa prioritaria” per l’economia italiana. Il premier Letta, in viaggio tra Canada e Stati Uniti, ha confermato l’impegno a convocare un tavolo con le parti sociali “prima della legge di stabilità”.

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