AI generativa, professioni a rischio secondo Microsoft

AI generativa, professioni a rischio secondo Microsoft© Shutterstock

L’intelligenza artificiale divide l’opinione pubblica e impone delle riflessioni. Uno studio sull’AI generativa, portato avanti da alcuni ricercatori di Microsoft, ha rivelato alcuni dati interessanti in merito alle professioni maggiormente a rischio. “Data la sua rapida adozione e il suo potenziale impatto su un’ampia gamma di attività, comprendere gli effetti della stessa sull’economia è una tra le questioni più importanti per la società – hanno spiegato gli esperti – In questo lavoro, facciamo un passo avanti verso questo obiettivo analizzando le attività lavorative che le persone svolgono con l’IA, il successo e l’ampiezza di tali attività, e combiniamo tali dati con i dati sulle professioni che le svolgono”.

Su un campione di 200 mila conversazioni anonime e protette dalla privacy tra utenti e Microsoft Bing Copilot, un sistema di AI generativa gratuito e accessibile a tutti,  è stato creato un AI Applicability Score, un punteggio che mostra quanto l’intelligenza artificiale si possa applicare a un determinato settore lavorativo. Più è alto, più l’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia.

Le categorie più vulnerabili per l’AI generativa

Le professioni legate “all’informatica e alla matematica, al supporto amministrativo e d’ufficio, nonché le professioni come le vendite, le cui attività lavorative implicano la fornitura e la comunicazione di informazioni” sono quelle con un margine di pericolo maggiore, hanno spiegato i ricercatori. Tuttavia, pare che le nuove tecnologie, in questi ambiti, siano pensate per ottimizzare il lavoro, risparmiare tempo e aumentale la produttività: non per sostituire l’uomo.

Fra le categorie che l’AI generativa mette più a rischio ci sono interpreti e traduttori, storici, assistenti ai passeggeri, rappresentanti di vendita di servizi, scrittori, autori o professionisti della comunicazione come gli annunciatori radiofonici. Anche i lavoratori che operano nell’assistenza clienti sono in pericolo, così come i programmatori di utensili CNC, gli operatori dei call center, gli agenti di biglietteria, gli addetti al viaggio e i dj.

Le professioni più sicure

Le professioni più tutelate sono, invece, quelle che richiedono un maggiore impegno fisico. Perché l’intelligenza artificiale non può ancora prendere il loro posto. Basti pensare agli assistenti infermieristici,gli  addetti alla rimozione di materiali pericolosi, gli imbianchini, gli stuccatori e gli imbalsamatori. Sono ancora protetti gli operatori di impianti e sistemi, i chirurghi orali e maxillo-facciali, gli installatori e i riparatori di vetri per auto, gli operatori di attrezzature per il taglio del legname, gli operatori che lavorano sui motoscafi, i levigatori e i rifinitori di pavimenti. Possono tirare un sospiro di sollievo anche gli operatori di attrezzature per la posa e la manutenzione di binari ferroviari, quelli di impianti e sistemi di trattamento delle acque.

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