AI per le PMI italiane: opportunità, rischi e case studies

AI per le PMI italiane: opportunità, rischi e case studies© Shutterstock

L’AI è un’opportunità per le PMI italiane, le nuove tecnologie si stanno diffondendo a tal punto da far sì che il confine e la consapevolezza legati al loro utilizzo sia sempre più labile. L’intelligenza artificiale, infatti, rappresenta una delle innovazioni più significative per le piccole e medie imprese che operano nel Made in Italy, ma non solo.

Nonostante le sfide e le precauzioni necessarie da prendere prima di usufruirne, l’adozione dell’IA offre numerose possibilità per migliorare l’efficienza operativa, la competitività e la crescita sostenibile delle aziende che decidono di investire nell’innovazione e che vedono in questo settore un futuro che non si può più ignorare se si vuole rimanere competitivi.

Opportunità offerte dall’AI alle PMI italiane: tutti i fattori da considerare

L’AI per le PMI italiane rappresenta uno strumento senza precedenti per migliorare e automatizzare i processi aziendali. Come accade in molti contesti, le nuove tecnologie permettono di rendere più fluidi e veloci i compititi ripetitivi, facilmente delegabili a una macchina.

In questo modo, oltre alla velocità, si ottiene un altro importante risultato. Si liberano risorse che possono essere impiegate in maniera più redditizia in attività con un maggiore valore aggiunto. Per esempio, l’automazione della fatturazione, della gestione delle email e del project management migliora l’efficienza e riduce gli errori umani.

Con l’intelligenza artificiale migliora anche il customer service. Chatbot e assistenti virtuali basati su IA, come ChatGpt e IBM Watson Assistant, permettono di gestire le richieste dei clienti 24 ore su 24 e sette giorni su sette, migliorando la soddisfazione del cliente e riducendo i tempi di risposta. Tuttavia, è importante che ci sia un monitoraggio da parte dell’uomo. Non si tratta di strumenti infallibili e l’errore è sempre dietro l’angolo, lasciare incustodita la macchina può rivelarsi una mossa azzardata che porta a problemi a cascata.

Marketing, ricerca del personale e accesso al credito: l’AI per le piccole e medie imprese

L’AI aiuta le PMI ad analizzare i dati dei clienti, prevedere tendenze di mercato e personalizzare le campagne pubblicitarie, aumentando il ritorno sugli investimenti.  In questo modo, in tempo reale, si possono proporre degli acquisti in base al target di riferimento e tenendo conto quali siano i trend. È possibile creare delle pubblicità mirate e si può puntare a ottenere maggiori guadagni.

Attraverso l’intelligenza artificiale anche il settore dell’HR, delle risorse umane, trae dei benefici non di poco conto. Le nuove tecnologie permettono di operare una selezione del personale più efficiente. In nessun altro modo si potrebbero analizzare migliaia di candidature in pochi minuti, individuando i profili più adatti alle esigenze aziendali e migliorando la produttività complessiva.

L’AI trasforma anche le modalità in cui si accede al credito per le piccole e medie imprese. Infatti, migliora l’analisi del merito creditizio e riduce i tempi di valutazione. Se si deve stabilire se si hanno tutte le carte in regola per ottenere un finanziamento, l’intelligenza artificiale può dare una risposta attendibile in tempo reale. Inoltre riduce il margine di errore e permette di limitare le eventuali perdite che gli istituti bancari rischiano ogni volta.

Intelligenza artificiale, fra opportunità e pericoli

Non è tutto oro quello che luccica e l’AI per le PMI italiane può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Il primo problema da superare, se si vogliono davvero adottare le nuove tecnologie in maniera virtuosa, è legato alla carenza di competenze. Il 55,1% delle piccole e medie imprese che operano nel nostro Paese segnala non poche difficoltà nel trovare professionisti in grado di gestire soluzioni gli strumenti a disposizione.

Non sono da sottovalutare nemmeno i costi di implementazione, gli investimenti necessari per far sì che l’AI possa funzionare in maniera efficiente. Il 49,6% delle aziende considera gli investimenti troppo elevati, soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud Italia. L’intelligenza migliora gli standard, ma quanto serve per avere la strumentazione che trasforma le chiacchiere in realtà?

Come sempre, poi, c’è la questione legata alla qualità dei dati e alla possibilità che anche le nuove tecnologie commettano errori. Il 45,5% delle imprese, infatti, lamenta difficoltà nell’accesso a dati di qualità, fondamentali per alimentare gli algoritmi dell’IA. Se c’è un errore nell’analisi, i risultati sono viziati e non possono supportare adeguatamente le scelte degli imprenditori italiani.

Non sono da sottovalutare poi le questioni inerenti alla sicurezza e alla privacy. L’adozione dell’IA può aumentare l’esposizione a rischi di sicurezza informatica, soprattutto se integrata senza un’adeguata governance. È opportuno quindi accertarsi che si abbiano tutti gli strumenti a disposizione per lavorare in tranquillità e senza la paura di dover individuare e gestire eventuali falle nel sistema.

Oltre ai fattori meramente tecnologici, c’è da affrontare anche una resistenza al cambiamento notevole da parte del personale. Il fatto che i dipendenti umani vedano gli AI agent come una minaccia o come una scocciatura alla quale abituarsi rappresenta un ostacolo reale a una implementazione efficace dell’IA.

Casi concreti di adozione dell’IA nelle PMI italiane

L’intelligenza artificiale si è rivelata molto utile nel settore manifatturiero, c’è chi l’ha utilizzata per monitorare in tempo reale la produzione, riducendo così gli sprechi e migliorando la qualità del prodotto. Non è stato da meno nemmeno il comparto retail, dove le nuove tecnologie possono aiutare ad analizzare i dati dei clienti e personalizzare le offerte, aumentando le vendite e la fidelizzazione.

Non è più tanto raro che un’azienda che opera nel settore della logistica adotti soluzioni intelligenti per ottimizzare le rotte di consegna, riducendo i costi e migliorando l’efficienza operativa in generale. In conclusione, quindi, l’adozione dell’IA rappresenta una grande opportunità per le PMI italiane, ma richiede un approccio strategico e consapevole, un’attenzione all’Ethical AI e alla sostenibilità finanziaria. È fondamentale investire in formazione, infrastrutture adeguate e governance per sfruttare appieno i benefici dell’IA e rimanere competitivi nel mercato globale.

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