
Cdo Sharing: la condivisione delle idee
L'11 e 12 marzo a Milano attesi 1.500 imprenditori per mettere in circolo le migliori proposte e inaugurare un nuovo modo di lavorare assieme tra i protagonisti dell'economia
L'11 e 12 marzo a Milano attesi 1.500 imprenditori per mettere in circolo le migliori proposte e inaugurare un nuovo modo di lavorare assieme tra i protagonisti dell'economia
Ne è fermamente convinto l’enfant prodige dell’arte italiana, impegnato a diffondere nel nostro paese un approccio più manageriale al mondo delle mostre e delle organizzazioni museali che, racconta a Business People, non possono prescindere dalle logiche del mercato
Il fondatore di Microsoft, a ruota libera su Bbc Radio, racconta del rapporto con l’amico-rivale di Apple e del suo passato: “Avevo memorizzato i numeri di targa dei miei dipendenti”
È nato quasi un secolo fa, l’imprenditore responsabile del successo della Alfa Wassermann. Eppure è ancora un lavoratore tenace, impegnato a lasciare un’eredità culturale e morale ai giovani e agli imprenditori di domani. Che invita a dedicarsi allo studio, alla conoscenza del mondo e alle tecnologie, imprescindibili per migliorare non solo le proprie condizioni di partenza, ma l’intera società
Hanno avviato piccole attività nel secondo Dopoguerra e da allora hanno costruito imperi miliardari in settori quali la grande distribuzione, la gastronomia, l’editoria e la moda. Ciascuno con il proprio stile e le sue strategie personali. Ecco alcuni dei principali capitani d’azienda che, a 80 e più anni, continuano a essere protagonisti vivaci e rampanti dei mercati e delle scene pubbliche
Anna Ascani conquista il terzo posto ed è italiano anche il più giovane della lista: il 22enne Jacopo Mele
Passo avanti del presidente di Unindustria, mentre Federmeccanica invita il suo presidente Fabio Storchi a farsi avanti. A fine gennaio saranno ufficializzati i nomi per il vertice
A preoccupare il creatore del World Wide Web è la concentrazione degli algoritmi nelle mani di pochi soggetti privati
Ammettiamolo... Siamo bravi, ma veramente bravi a fare il vino. L'Italia svetta sul podio globale per qualità e quantità. Per sbancare definitivamente adesso non ci resta che passare dal “savoir faire” al “faire savoir”. E se a dirlo è Francesco Zonin, rappresentante di un’azienda con 195 anni di storia e 2 mila ettari di vigneti, c’è da credergli
Sostenibilità: è questo il requisito indispensabile dell’azienda triestina nata con il sogno di produrre la tazzina più buona del mondo. La formula del successo? Una famiglia di imprenditori con il piglio da manager: «Perché per prendere le decisioni giuste devi aver fatto esperienza»