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Social media e Unieuro: l’ironia come strategia vincente

Sono bastati due post al Social Media Manager, esuberante, schizzato e “casinaro” quanto basta per risultare tanto divertente e simpatico da scatenare l’entusiasmo del popolo di Facebook e per diventare un caso di studio di cui si sono occupati a più riprese esperti di marketing, tv e stampa. E proprio al nuovo stile comunicativo dell’insegna è dedicata un’intervista a Enzo Panetta, Digital Marketing & Innovation Director

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Questa intervista è tratta dal numero di UpTrade di marzo 2021. Per sfogliare l’intero numero e leggere l’intervista integrale a Enzo Panetta di Unieuro, clicca qui.

– “Dunque, lavatrice presa, Tv presa, smartphone preso da Unieuro. tutto grazie a #coso. Mi manca la XXXX ma senza il mio smm con parole convincenti fatico a fare il passo di acquistarla, ridateci il nostro social media… TiDicoCose…. A buon intenditore”.

– “Di nuovo in ferie sta? Comunque aspetto LUI che mi dica come funziona il terzo livello di aspirazione”.

– “Si ma avete creato L’aspettativa mó… uno viene che vuole leggere le cose che scrive #coso poi ci resta male. Non si fa così”.

Sono questi commenti – scelti a caso tra i tanti – a un post “serio” pubblicato in questi giorni da Unieuro sulla propria pagina Facebook a sancire definitivamente il successo della nuova strategia social inaugurata a fine dicembre. Confermano, infatti, che con i suoi post un po’ sfacciati l’insegna è riuscita a catturare la simpatia dei suoi follower, ma soprattutto ad abbattere qualsiasi barriera, a farli sentire parte di una community e a coinvolgerli tanto da indurli a interagire utilizzando lo stesso tono di voce ironico e irriverente. Ma quali sono gli obiettivi a lungo termine di questa nuova strategia comunicativa? Lo abbiamo chiesto a Enzo Panetta, Digital Marketing & Innovation Director di Unieuro.

Il monologo di fine dicembre e quello di gennaio con protagonista la lavatrice in promozione hanno avuto riscontri importantissimi in termini di like, commenti e reaction: questi numeri erano attesi o vi hanno colto di sorpresa? Il nostro lavoro richiede programmazione che, per quanto meticolosa, da sola non basta a garantire il successo. Nel caso dei due post, gli utenti hanno recepito l’approccio innovativo premiandolo in termini numerici. Il resto è venuto di conseguenza e il contenuto è diventato virale e si è diffuso ampiamente. Questo spiega anche il grande successo della notizia e la visibilità ottenuta sulla stampa, non solo di settore.

Ironia e stile irriverente sono i due aspetti che più caratterizzano questa vostra comunicazione. Si tratta di una scelta dettata dal contesto per favorire l’empatia con il consumatore? Fino a che punto questo approccio è gratificante e come si evita il rischio di eccedere suscitando reazioni negative? In un contesto delicato come quello che stiamo vivendo, la scelta di puntare su un tono ironico è stata premiata perché ha favorito l’empatia con i consumatori che hanno avuto l’occasione di distrarsi grazie a un contenuto divertente e diverso dal solito. Il nostro stile fa dell’irriverenza una caratteristica distintiva, ma siamo ben consapevoli che la conditio sine qua non è tenere sempre bene a mente i confini entro i quali muoversi.

La domanda è d’obbligo: pensando al post sulla lavatrice, può affermare che la sua viralità si è tradotta anche in concreti risultati di vendita? La lavatrice è andata davvero esaurita! Ovvio è che questo tipo di iniziative non hanno come obiettivo primario la vendita…