Pubblicità: mercato italiano a 8,3 miliardi di euro (+0,9%)

Le previsioni del Media Hub di Una sugli investimenti adv nel 2022. Tv e Digital rappresentano l’86% del mercato

Il 2022 del mercato pubblicitario italiano si chiuderà con una crescita dello 0,9% sul 2021, per un valore pari a 8,3 miliardi di euro. Il Media Hub di Una – Aziende della comunicazione unite, ha aggiornato così le proprie stime di mercato per l’anno in corso, elaborate in collaborazione con il Centro Studi di Una. L’aggiornamento comprende inoltre un’analisi sull’evoluzione della media cost inflation.

Il Digitale, l’Out-Of-Home (Ooh) e il Cinema (pur con volumi diversi) trainano la crescita. In particolare, il canale digitale vede un incremento del 4,5%, arrivando a un valore 3,9 miliardi di euro. A trainare sono soprattutto gli Ott, che valgano circa il 76% degli investimenti digitali. L’Ooh crescerà del 9,4% e il cinema del 43,3%, «grazie al fattore rimbalzo rispetto a due anni di pandemia e di chiusura forzata delle sale cinematografiche».

Pubblicità: dominio Tv e digital

I canali Televisione e Digital insieme rappresentano oggi oltre l’86% del mercato pubblicitario. La televisione resta centrale, con una raccolta prevista superiore ai 3,3 miliardi di euro, ma il trend è in flessione: -2,8% sul 2021. «La crisi della supply chain e l’impennata inflattiva stanno penalizzando proprio quei settori che principalmente investono in Tv e che stanno congelando e/o tagliando i propri investimenti (settore dell’auto, dell’energia e parte del Largo consumo)», si spiega nel report di Una.

Secondo un’analisi condotta dal Media Hub con il Centro studi di Una emerge però come, in un mercato stimato al net net (al netto della fee di agenzia del 15%), la quota del Digital sia superiore a quella della Tv (47% di share) «considerando il mercato digitale con il 76% delle revenue generate dagli Ott e di queste oltre il 50% dalla coda lunga, cioè tutta quella parte afferente a investimenti minimali non rilevanti per gli operatori professionali». In un mercato senza coda lunga, il Digital vedrebbe invece ridursi la sua quota dal 46,9% al 34,6% di share, mentre la Tv cresce dal 39,4% al 48,6%.

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