Primo stop per Netflix: la Spagna può aspettare

E intanto il cda decurta lo stipendio di Reed Hastings. E lo sbarco in Italia si allontana

I piani di espansione di Netflix per il 2015 non coinvolgono la Spagna: lo ha confermato Jonathan Friedland, Communications Director della società, smentendo le indiscrezioni secondo le quali il servizio vod avrebbe fatto il suo ingresso nel Paese entro la fine dell’anno.

Mentre l’Italia sconta i problemi di banda larga, la Spagna sarebbe un mercato incerto per il gruppo visto l’alto tasso di pirateria e la scarsa penetrazione della pay tv.

Per il momento, con 32 milioni di abbonati internazionali, Netflix si “accontenta” della sua presenza in Uk, Paesi Bassi, Irlanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Germania, Francia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Svizzera.

Nel frattempo, secondo quanto riporta The Hollywood Reporter sulla base delle comunicazioni riferite dal gruppo alle Authority, lo stipendio base del Ceo Reed Hastings è stato ridotto da 3 milioni di dollari l’anno a un milione. Soltanto lo scorso anno il cda lo aveva innalzato da due a tre milioni.

Anche Ted Sarandos, Chief Content Officer, si è visto ridurre il salario di base a un milione dopo l’incremento da 2,2 milioni a 2,8 milioni stabilito nel 2013. I due manager hanno comunque ricevuto emolumenti in stock option pari a 13,7 milioni di dollari per Hastings e 9,6 milioni per Sarandos. Quest’ultimo ha incassato inoltre un bonus di due milioni di dollari per il raggiungimento dei target.

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