Più ereditieri che imprenditori: Ubs svela la vision dei nuovi miliardari

Per la prima volta in nove edizioni dell’Ubs Billionaire Ambitions Report 2023 i miliardari hanno accumulato più ricchezza per via ereditaria che per imprenditorialità. Ecco come stanno investendo

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Meno imprenditori, più gestori di patrimoni, ma comunque in grado di investire ingenti quantità di denaro in nuove opportunità di business. È il profilo odierno dei miliardari che emerge dalla nona edizione dell’UBS Billionaire Ambitions Report 2023, studio di Ubs sulle sfide e le opportunità che alcune delle persone più facoltose al mondo sono chiamate ad affrontare.

Il report di quest’anno – condotto tra giugno e settembre 2023 attraverso interviste diretta a 79 clienti in Europa (Svizzera inclusa), Medio Oriente, Singapore, Hong Kong SAR e Stati Uniti – ha presentato una novità assoluta: per la prima volta la maggior parte dei miliardari che hanno accumulato ricchezza nell’ultimo anno lo ha fatto attraverso l’eredità e non attraverso l’imprenditorialità.

Nell’ultimo anno, in 53 hanno ereditato un totale di 150,8 miliardi di dollari, superando il totale di 140,7 miliardi di dollari degli 84 nuovi miliardari self-made. “Questo è un tema che ci aspettiamo di vedere sempre più spesso nei prossimi 20 anni, dato che oltre 1.000 miliardari passeranno ai loro figli una cifra stimata di 5.200 miliardi di dollari”, ha dichiarato Benjamin Cavalli, Head of Strategic Clients di Ubs Global Wealth Management.

La prossima generazione ha una visione nuova del business, degli investimenti e della filantropia e sta reindirizzando grandi patrimoni privati verso nuove opportunità di business derivanti dai tempi in cui viviamo. Per organizzare una successione fluida, i fondatori e le loro famiglie dovranno agire in modo diverso, scoprendo più che mai i valori e gli obiettivi comuni, per trovare una via d’uscita che soddisfi tutte le generazioni e consenta loro di continuare a costruire la propria eredità”, ha aggiunto Cavalli.

Business e filantropia: le strategie dei miliardari di seconda generazione

Con l’avanzare del grande trasferimento di ricchezza, ogni generazione ha una propria visione dell’eredità. Il 68% dei miliardari intervistati con ricchezza ereditata ha dichiarato di voler continuare e far crescere ciò che i genitori hanno raggiunto in termini di business, brand o asset. Credendo nel proseguimento dell’attuale eredità familiare, il 60% degli eredi vuole consentire alle generazioni future di beneficiare del proprio patrimonio e intende continuare a seguire gli obiettivi filantropici predefiniti dai genitori (32%).

Gli eredi si fanno strada da soli

Tuttavia, gli eredi sono consapevoli di dover rimodellare e riposizionare il proprio patrimonio per dar seguito all’eredità familiare. Nel momento in cui ereditano le aziende familiari, gli investimenti e le fondazioni dei genitori, cercano di concentrarsi maggiormente sulle principali opportunità e sfide economiche odierne, come le tecnologie innovative, la trasformazione dell’energia pulita e l‘impact investing. I miliardari di prima generazione ne sono consapevoli: il 58% afferma che la loro sfida più grande sarà quella di tramandare agli eredi i valori, l’istruzione e l’esperienza necessari per avere il controllo sul futuro.

L’opinione sull’Intelligenza Artificiale

Anche gli eredi hanno le loro opinioni sui rischi per il business e su come questo dovrebbe essere posizionato per il futuro. Ad esempio, il 66% dei miliardari di prima generazione considera la potenziale recessione degli Stati Uniti la loro preoccupazione principale, seguita dalle tensioni geopolitiche (62%). Gli eredi, comunque, sono preoccupati per le pressioni inflazionistiche (57%), per la disponibilità e per il prezzo delle materie prime (52%). Tuttavia, tutti concordano sulle opportunità e sui rischi dell’intelligenza artificiale generativa e il 65% ritiene che l’AI offra una delle maggiori opportunità commerciali per il proprio business operativo nei prossimi 12 mesi. Mentre la tecnologia acquista sempre più importanza, il 58% ritiene che il rischio maggiore sia rappresentato da una minaccia informatica o da un hacking.

Come investono i miliardari

Per quanto riguarda gli investimenti, il 43% dei miliardari di prima generazione intende aumentare la propria allocazione al private debt nei prossimi 12 mesi e il 38% prevede di aumentare le partecipazioni in obbligazioni dei mercati sviluppati.

Gli eredi prediligono il private equity, con il 59% che intende raccogliere investimenti diretti in private equity e il 55% che intende investire maggiormente in fondi di private equity.

Tra gli eredi miliardari si riscontra un forte tema imprenditoriale e molti vedono opportunità alternative all’ingresso nei vertici del business familiare. Più della metà dei 53 eredi intervistati sta scegliendo di allontanarsi da questa strada, optando per carriere più adatte alle proprie ambizioni, competenze e circostanze. Aumentano anche gli eredi che diventano filantropi e guidano l’innovazione sostenibile, creando nuove iniziative imprenditoriali o basandosi su quelle esistenti con un focus sulla sostenibilità e sulla filantropia.

Oltre 2.500 persone detengono 12 mila miliardi di dollari 

A livello globale, la ricchezza dei miliardari si è parzialmente ripresa nel periodo 2022/2023, grazie a quelli a capo di business nei settori consumer e retail in Europa, dopo essere diminuita di quasi un quinto nei 12 mesi precedenti. Complessivamente, nell’ultimo anno il numero di miliardari è aumentato del 7% a livello globale, passando da 2.376 a 2.544 e la loro ricchezza è aumentata del 9%, passando da 11 mila miliardi di dollari a 12 mila miliardi di dollari.

Mentre i miliardari con aziende innovative nei settori della tecnologia e dell’healthcare hanno accumulato le maggiori ricchezze nell’ultimo decennio, si registrano i primi segnali di miglioramento (+15%) per i miliardari con aziende del settore industriale, che probabilmente continueranno a crescere grazie alla transizione energetica e all’aumento della spesa per la difesa in diversi Paesi.

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