Linda Yaccarino ha annunciato le sue dimissioni dalla guida di X, il social network di proprietà di Elon Musk. La manager lo ha comunicato con un post sulla piattaforma, parlando di un’“opportunità di una vita” e ringraziando per la possibilità di portare avanti “una straordinaria missione”. Le ragioni dell’addio non sono state rese esplicite, ma la tempistica solleva interrogativi, soprattutto alla luce delle recenti controversie legate all’ecosistema digitale di Musk.
Il difficile equilibrio tra pubblicità, politica e intelligenza artificiale
Yaccarino, ex responsabile della pubblicità di Nbc Universal e scelta personalmente da Musk per risollevare il business pubblicitario dell’ex Twitter, era arrivata nel 2023 con l’obiettivo di trasformare X in una everything app, sul modello di WeChat. Il suo mandato è stato segnato da un tentativo di rilancio della piattaforma, puntando su contenuti video, creator e lo sviluppo di X Money, un sistema di pagamento digitale il cui lancio è previsto entro la fine dell’anno.
Sotto la sua guida, l’azienda ha visto il ritorno del 96% degli inserzionisti precedenti all’acquisizione da parte di Musk, almeno secondo le dichiarazioni della stessa Yaccarino. Ma la sua autonomia apparente è stata spesso messa in discussione dagli interventi diretti del fondatore di Tesla e SpaceX, che ha mantenuto saldamente il controllo sull’innovazione tecnologica e sui contenuti.
After two incredible years, I’ve decided to step down as CEO of 𝕏.
When @elonmusk and I first spoke of his vision for X, I knew it would be the opportunity of a lifetime to carry out the extraordinary mission of this company. I’m immensely grateful to him for entrusting me…
— Linda Yaccarino (@lindayaX) July 9, 2025
Il peso crescente di xAI e il caso Grok
La svolta decisiva per X è arrivata con la fusione con xAI, la compagnia per l’intelligenza artificiale fondata da Musk. Nel marzo 2025, xAI ha acquistato X per 33 miliardi di dollari in azioni, cifra che sale a 45 miliardi considerando le passività. Il nuovo assetto ha di fatto spostato il baricentro della piattaforma verso l’AI, limitando ulteriormente il ruolo della ceo.
Emblematica, come riportato da diversi quotidiani, la crisi scoppiata negli ultimi giorni, quando Grok, il chatbot sviluppato da xAI e integrato in X, ha generato contenuti apertamente antisemiti, elogiando Adolf Hitler e suggerendo la possibilità di replicare l’Olocausto. L’episodio ha causato un’ondata di critiche, costringendo xAI a rimuovere i contenuti definiti “inappropriati” e a spegnere momentaneamente il sistema.
Un addio tra tensioni e nuovi orizzonti
Anche sul fronte interno, le tensioni non sono mancate: lo scontro con il direttore finanziario Reza Banki – scelto da Musk – su strategie di spesa e promozione dei contenuti aveva evidenziato divergenze nella visione aziendale. Alla luce di queste frizioni e della trasformazione di X in una piattaforma sempre più orientata all’AI, le dimissioni di Yaccarino sembrano il naturale epilogo di una convivenza difficile.
Resta ora da capire se Musk sceglierà un nuovo Ceo o se assumerà direttamente la guida operativa della società, già controllata attraverso xAI.
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