Telco, l’appello di 20 Ceo all’Ue: le big tech contribuiscano ai costi della Rete

Margherita della Valle di Vodafone e Pietro Labriola di Tim tra i firmatari di un appello inviato dalle più grandi società di telecomunicazioni, che chiedono un contributo equo da parte delle multinazionali tecnologiche per sostenere gli investimenti necessari all'Unione europea

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Un contributo equo e proporzionato da parte delle più da parte dei maggiori generatori di traffico ai costi delle infrastrutture di rete, altrimenti gli ambiziosi obiettivi che l’Europa si è data sul fronte del mercato digitale falliranno. È quanto chiedono all’Unione europea 20 Chief Executive Officer delle più grandi società di telecomunicazioni, tra cui gli italiani Margherita della Valle (Ceo di Vodafone) e Pietro Labriola (Ceo di Tim).

Nella lettera, intitolata A call for Fair Share legislation – Europe must act to protect its digital future e indirizzata alla Commissione europea, i top manager sottolineano come con gli obiettivi del Decennio Digitale l’Unione si sia data obiettivi ambiziosi sul fronte della connettività. Reti ultraveloci e a bassa latenza dovrebbero supportare nuove applicazioni nell’Intelligenza Artificiale, nella Realtà virtuale e nell’Iot. Innovazioni vitali per la competitività a livello globale di multinazionali e pmi europee, che ammonterebbero a 174 miliardi di euro da qui al 2030.

“Attualmente il settore delle telecomunicazioni”, scrivono in una lettera congiunta i top manager, “non è abbastanza forte per soddisfare tale domanda, con molti operatori che riescono a malapena a coprire il costo del capitale”. Allo stesso tempo, “il traffico dati è cresciuto ininterrottamente a un tasso medio del 20-30% ogni anno, principalmente guidato da solo una manciata di grandi aziende tecnologiche. Questa crescita è destinata a continuare ma, nelle condizioni attuali, probabilmente non si tradurrà in un corrispondente ritorno sugli investimenti. Sebbene il settore delle telecomunicazioni abbia migliorato la connettività, negli ultimi dieci anni i prezzi al dettaglio dei servizi di telecomunicazione sono generalmente diminuiti, mentre i costi sono aumentati. Le nuove tecnologie aumenteranno la domanda sull’infrastruttura di rete sottostante, aumentando ulteriormente i costi.

Per questi motivi, gli operatori europei delle telecomunicazioni chiedono ai politici dell’Unione di garantire un contributo equo da parte delle aziende che beneficiano maggiormente delle infrastrutture che costruiamo e gestiamo”.

Secondo i firmatari dell’appello, interventi come quello sopra richiesto permetterebbero di dare un nuovo equilibrio al mercato. “Oggi le grandi aziende tecnologiche non pagano quasi nulla per il traffico dei dati nelle nostre reti”. E mentre “i fornitori di telecomunicazioni non possono negoziare prezzi adeguati per il trasporto dei dati, al contrario, alcuni fornitori di servizi cloud oggi addebitano ai propri clienti fino a 80 volte di più per il trasporto dei dati dal cloud”.

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