L’impresa si fa social

La ricetta delle aziende vincenti? Tecnologia e innovazione a favore di strategie sempre più attente al consumatore

Il progresso tecnologico e i mutamenti dello scenario economico stanno incidendo in maniera decisiva sulle scelte strategiche dei manager. L’apertura nei confronti di soluzioni innovative è considerata un elemento vincente, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso a pieno titolo dei social tools nella routine lavorativa. La grande rivoluzione in azienda arriva dai piani alti: cessato il tuonare d’invettive contro Facebook & Co, rei di portare inutili distrazioni in ufficio, si sta gradualmente affermando la tendenza a non restare ingabbiati entro gli angusti confini dell’azienda. Le parole chiave di questa rivoluzione sono comunicazione, trasparenza e collaborazione. L’analisi dettagliata della situazione è contenuta nell’annuale Global Ceo Study, che Ibm conduce ormai dal 2007 per fare il punto sulle strategie messe in atto dai dirigenti per fronteggiare gli scenari futuri. Il rapporto di Ibm rivela che le opzioni dei Ceo a livello globale sono orientate a un assetto strategico piuttosto omogeneo, per quanto riguarda l’apertura alle nuove tecnologie e ai social media. Il 71% del campione intervistato (1.700 chief executive officier, provenienti da 64 nazioni e da 18 differenti settori industriali) crede che l’innovazione tecnologica costituirà il fattore esterno che apporterà il contributo più significativo al successo delle organizzazioni.

L’opinione degli italiani in merito a questo argomento è controcorrente. Per i manager nostrani saranno i fattori di mercato e gli aspetti normativi a determinare i cambiamenti più significativi. Tuttavia le posizioni divergenti degli italiani non si limitano a questo aspetto. Infatti, mentre a livello globale la strategia dominante prevede una forte apertura delle aziende alla condivisione ed alla responsabilizzazione dei dipendenti, in Italia si seguono tendenze molto più conservatrici. Questo trend trova conferma nel fatto che, per raggiungere risultati migliori, mentre a livello globale le organizzazioni guardano con favore sia alle partnership con imprese esterne (53%), che alle collaborazioni interne (52%), in Italia appena il 28% dei Ceo tende a preferire le partnership esterne alle collaborazioni interne (opzione privilegiata per il 40% del campione).Il dato che mette tutti d’accordo, invece, riguarda il mondo dei social media. Le aziende sono sempre più attente al monitoraggio dei clienti, a interfacciarsi con loro, a ricevere feedback e sondarne le preferenze. A questo scopo i social network rappresentano una risorsa strategica irrinunciabile per il 59% dei Ceo intervistati, soprattutto se affiancati a strumenti analytics efficienti. Questo dato è stato confermato anche da un’altra indagine, condotta recentemente da Google, in merito all’impatto delle nuove tecnologie sul posto di lavoro, a conferma che il ruolo dei social network sarà centrale nello sviluppo delle organizzazioni, modificandone significativamente l’organizzazione del lavoro e le priorità strategiche.

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