Intesa Sanpaolo, varata la riorganizzazione della banca

Nel nuovo organigramma voluto dal Ceo Carlo Messina sono stati favoriti giovani e parità di genere

intesa sanpaoloPier Marco Tacca/Getty Images

Largo ai giovani e alle donne, sembra essere questo il diktat dietro alla nuova riorganizzazione di Intesa Sanpaolo, varata dal Ceo Carlo Messina. Stando a quanto riportato, sono stati ridisegnati alcuni tasselli fondamentali dell’organigramma.

“Rinnoviamo Intesa Sanpaolo – ha dichiarato il banchiere in una nota ripresa dal Sole 24 Ore e altre testate – Consentirà alla banca di rimanere leader in una prospettiva ultradecennale”. Il nuovo organigramma sarà effettivo a partire dal 2 aprile 2024 e interessa alcuni cardini dell’intera struttura.

La novità, riporta la fonte, è la nascita del polo dedicato al Wealth Management, introdotto dal gruppo per favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto e affidato a Tommaso Corcos, al quale faranno capo le divisioni Insurance di Virginia Borla, Asset Management di Maria Luisa Gota e Private Banking di Lino Mainolfi. Al suo interno è presente poi una cabina di regina, la Fees & Commissions, presieduta direttamente da Messina e voluta per muoversi in anticipo in vista della normalizzazione dei tassi di interesse.

Alcune aree sono state poi ridisegnate e accorpate nella nuova Chief Governance, Operating and Transformation Officer affidata a Nicola Maria Fioravanti: sono qui comprese la Chief Transformation & Organization Officer di Cristina Motta, la Chief People and Culture Officer di Roberto Cascella e la Chief Equity, Legal & M&A Officer di Flavio Giannetti.

L’uscita di un nome di peso del CFO Stefano Del Punta è stata risolta con la nomina di Luca Bocca, già suo vice in questi anni. Nasce inoltre una nuova area di governo ex novo denominata Chief Sustainability Officer, con compiti di indirizzo strategico sui temi della sostenibilità, affidata a Paolo Angeletti.

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Come sottolineato dal Sole 24 Ore, la nuova Intesa Sanpaolo ha gettato le basi per il futuro: cinque tra i nuovi nominati sono 40enni, ma è stata valorizzata anche la parità di genere tramite la nomina di diverse figure femminili, il tutto in una logica di snellimento generale della struttura di vertice.

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