L’inflazione non ferma i collezionisti italiani

Nel 2023 il 70% di loro spenderà quanto lo scorso anno se non di più. Per Millennial e Gen Z è un buon investimento

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Italia Paese di risparmiatori? No, anche di collezionisti. Nove italiani su dieci hanno almeno una passione, tanto che il 74% afferma di avere una collezione o di averne avuta una in passato. E se è vero che, quando sale l’inflazione, i consumatori tendono a ridurre le spese, a fare eccezione sono proprio i collezionisti. Ben il 70% di quelli della Penisola dichiara, infatti, che nel 2023 spenderà lo stesso budget, o anche di più. Non solo, il 44% dei collezionisti italiani – che sale al 57% per i giovani della Gen Z – considera una collezione un buon tipo di investimento, comparabile ad altre tipologie, come i risparmi bancari o gli investimenti immobiliari.

Il comportamento dei collezionisti italiani

Le collezioni sono, dunque, il nuovo bene rifugio? A seconda degli oggetti una collezione può avere un valore diverso ma, in linea di massima, quelle degli italiani valgono circa 1000 euro. Per un 12%, però, tale valore è stimato tra i 5 e i 50 mila euro ed esiste persino un 2% di collezioni dal valore di oltre 50 mila euro. Un valore che, come ogni bene raro e unico, tende mediamente a crescere nel corso del tempo. È accaduto nel 45% dei casi.

Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca Il comportamento dei collezionisti in Europa, condotta da YouGov e commissionata da Catawiki, che ha coinvolto oltre 10 mila intervistati tra Germania, Francia, Italia, Belgio e Olanda, e catalogato – a seconda delle generazioni di appartenenza – le motivazioni alla base delle rispettive scelte.

Nel nostro Paese, si collezionano principalmente tre categorie di prodotti: monete e francobolli (22%), libri e fumetti (14%), giocattoli e modellini (10%). Analizzando le differenze generazionali, inoltre, si nota come i Boomer preferiscano collezionare francobolli e orologi, i Millennial fumetti, mentre la Gen Z, più degli altri, predilige memorabilia sportivi e gioielli.

Le ultime due generazioni condividono anche la passione per tutti gli oggetti relativi alla categoria Intrattenimento, carte e giochi. Tra le categorie che non collezionerebbero mai ci sono invece, per quasi un italiano su tre, oggetti virtuali (24%) e Nft (23%).

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