Il Senato Usa interroga Facebook: trending topics pilotati?

Dopo le rivelazioni del sito Gizmondo, Zuckerberg è chiamato a rispondere alle accuse di censura e manipolazione delle informazioni sul social network

Il Senato Usa ha deciso di approfondire la notizia divulgata dal sito a tema tech Gizmondo, che ha ventilato l’ipotesi che Facebook non sia propriamente neutrale nel divulgare le notizie sulle bacheche dei propri utenti.

IL CASO. Lo US Senate Commerce Committee, che mantiene la giurisdizione in ambito media, ha così interrogato la dirigenza del social network (Mark Zuckerberg, il fondatore e AD di Facebook, in primis) sul funzionamento della piattaforma, per rispondere alle numerose polemiche provenienti dall’area repubblicana e conservatrice. Sembra infatti che la tagliola della censura sul social si sia abbattuta in particolare sull’area politica più a destra, che sarebbe stata tenuta fuori volutamente dalla sezione trending topics di Facebook.

IL SOSPETTO. A insinuare il sospetto sarebbe stato un giornalista di FB curatore di tale sezione. In trending topics (non ancora disponibile in Italia) compaiono le news più popolari, teoricamente selezionate da un algoritmo; tuttavia, secondo il giornalista che ha parlato con Gizmondo, spesso si sarebbe agito “manualmente” escludendo temi e fonti (tra le altre, Breitbart, Washington Examiner e Newsmax), a meno che le notizie non fossero trattate anche da altre testate più “gradite” (ad esempio New York Times, BBC e CNN).

ALLARME CENSURA. Sembra dunque che i trending topics, più che promuovere notizie popolari, divulghino argomenti più ideologicamente in linea con la dirigenza del social. La voce del collaboratore di Facebook che si è levata è rimasta per il momento isolata; nessun altro news curator ha commentato la questione. Il presunto abuso nei confronti dei conservatori non sarebbe tuttavia il primo caso “scottante” relativamente alle news sul social network: alcuni giornalisti impiegati in FB, infatti, hanno denunciato casi di distorsione delle notizie (per esempio eliminando il nome di Twitter, social rivale, dalle news) e mediante la promozione mirata di particolari breaking news al fine di farle diventare virali.

© Riproduzione riservata