Granarolo: obiettivo 2 miliardi di fatturato, investimenti per 300 milioni

Il presidente dell’azienda, Gianpiero Calzolari, illustra la strategia da qui al 2027: “Puntiamo alla fabbrica del futuro”

Granarolo-Gianpiero-Calzolari.jpgGianpiero Calzolari, presidente di Granarolo

Dopo diverse acquisizioni, Granarolo investe su se stessa. Anche grazie all’aumento di capitale da 160 milioni di euro che ha visto l’ingresso in azienda del Fondo nazionale strategico di Cassa depositi e prestiti e dell’Enpaia, la multinazionale italiana metterà sul piatto tra il 2024 e il 2027 300 milioni di euro: un piano di investimenti focalizzato al rinnovamento tecnologico dell’azienda e degli stabilimenti produttivi con l’obiettivo di recuperare efficienza e diminuire i costi.

La strategia di Granarolo nei prossimi 3 anni è stata delineata dal presidente Gianpiero Calzolari che, in un’intervista al Sole 24 Ore, ha dichiarato che l’azienda punta a raggiugere i 2 miliardi di fatturato entro il 2027, massimo il 2028 dagli 1,5 miliardi previsti per quest’anno.

Nel corso dei prossimi mesi sarà rivisto radicalmente lo stabilimento di Pasturago, in provincia di Milano, che produce il latte Uht, ma da qui al 2027 “sottoporremo a rinnovamento tecnologico tutti e 14 i nostri stabilimenti”, ha affermato Calzolari. “Puntiamo alla fabbrica del futuro: razionalizzeremo gli assetti produttivi, implementeremo piattaforme logistiche automatizzate. Al centro metteremo gli investimenti nell’industria 4.0: non tanto per cogliere l’opportunità dei finanziamenti, quanto piuttosto per creare una gestione integrata di ordini, produzione e logistica”.

Oltre all’Italia, l’azienda punta anche ad accrescere la propria presenza sui mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti. “Due anni fa, nel Connecticut, abbiamo acquisito la Calabro Cheese: questo stabilimento dovrà diventare sempre di più la piattaforma per la distribuzione degli altri nostri prodotti sul mercato statunitense”, ha detto al quotidiano il presidente di Granarolo. “Anche in Europa c’è molto spazio per crescere. Oggi siamo già forti in Francia, mentre in Germania, in Olanda e in Belgio possiamo fare di più. In Gran Bretagna invece dobbiamo ricostruire lo stabilimento che a inizio anno è stato danneggiato da un incendio. Per tutti questi mercati, ma anche per quello nazionale, dobbiamo inoltre puntare sull’innovazione di prodotto: nel piano da 300 milioni è anche prevista la costruzione ex novo, a Bologna, di un innovation center che centralizzerà tutta la ricerca del gruppo e la integrerà col marketing. Sarà il cervello della Granarolo del futuro”.

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