Unicredit ritira l’Ops su Banco Bpm, Orcel: Golden power ago della bilancia

Unicredit ritira l’Ops su Banco Bpm, Orcel: Golden power ago della bilancia decisivo© Shutterstock

Unicredit ha ritirato l’Ops su Banco Bpm dopo otto mesi di trattative, a incidere in maniera decisiva è stato il Golden power esercitato dal Governo Meloni sull’operazione. “La continua incertezza sull’applicazione delle prescrizioni del Golden Power non giova” né alla banca né agli azionisti – ha detto il Ceo Andrea Orcel – Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta”.

La banca ha comunque altri assi nella manica e si guarda già intorno. Decisivi saranno i prossimi giorni per l’operazione che vede Commerzbank al centro delle trattative. “Continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore”, ha spiegato Orcel dopo il Cda che il 22 luglio ha votato a favore dell’abbandono dell’Ops su Piazza Meda.

Si sapranno ulteriori dettagli quando verranno presentati i bilanci del secondo trimestre che, secondo il consenso degli analisti, dovrebbero chiudersi con 2,5 miliardi di euro di utile netto, poco sotto i 2,7 miliardi dello stesso trimestre dell’anno scorso. L’obiettivo è arrivare a fine 2025 con risultati record.

L’addio a Banco Bpm, step by step

Secondo il presidente di Unicredit, Pier Carlo Padoan, “la combinazione con Banco Bpm avrebbe apportato un enorme valore aggiunto per tutte le parti interessate”, l’offerta “deviata e la continua incertezza hanno reso questa situazione insostenibile” e il golden power, “insistentemente invocato dai vertici di Bpm”, ha chiuso definitivamente la partita per assenza di dialogo.

Non è bastato l’intervento della Consob, che ha sospeso in Borsa per 30 giorni, per la seconda volta, l’Ops di Unicredit su Banco Bpm. “La sentenza del Tar del Lazio e la risposta della Commissione Ue alle prescrizioni del Governo rappresentano uno scenario di massima incertezza” e non consentono di”pervenire a un fondato giudizio sull’offerta”, ha scritto l’autorità presieduta da Paolo Savona, in accordo con la valutazione di Orcel.

La partita all’estero con Commerzbank

Unicredit ha rinunciato all’Ops su Banco Bpm a causa del Golden power esercitato dal Governo Meloni, ma intanto sta giocando le sue carte sul fronte tedesco con Commerzbank. Dopo la conversione di azioni in derivati, che ha permesso di raggiungere il 20% del capitale, adesso punta ad acquisire il restante 8% e arrivare al 28%, appena sotto la soglia d’Opa per contare nella governance della banca tedesca.

Tutto però è complicato dall’opposizione dell’Esecutivo e dei dipendenti dell’istituto bancario tedesco. Unicredit potrebbe trovare un compromesso con la cessione, da parte della stessa Commerzbank, della controllata M Bank in Polonia, un Paese sul quale il Ceo Orcel ha scommesso dopo l’acquisto di Vodeno. Infine c’è la quota in Generali che Orcel ha già dichiarato di voler cedere sul mercato ma che sarebbe ancora in portafoglio. Lo stesso vale per quella in Mediobanca , pari al meno del 2%, ora sotto l’Ops di Mps.

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