Risparmio: per gli italiani la prudenza non è mai troppa

Riduzione delle spese e incremento della liquidità per affrontare il futuro: manca la fiducia nel sistema e nella ripresa

Ben il 37% degli italiani durante il locdown ha visto diminuire il saldo del proprio conto corrente, mentre il 51% è riuscito a non intaccare i propri risparmi riducendo le spese. L’8% è addirittura riuscito a incrementare la propria liquidità durante il lockdown. Sono solo alcuni dei dati emersi dall’indagine “Il risparmio degli italiani” condotta a settembre da Noto Sondaggi e commissionata dal Sole 24 Ore. In particolare, emerge che i più prudenti risultano essere, a sorpresa, i più giovani: l’aumento della liquidità è più alto tra i giovani: 10% contro l’8% dei più maturi. Del resto sono stati proprio gli italiani della fascia d’età 18-34 anni a dovre ridurre maggiormente i consumi (77%).

Gli italiani non si fidano. E l’economia non cresce

La Banca d’Italia stima che, grazie alla loro proverbiale prudenza, gli italiani abbiano messo complessivamente da parte 4.445 miliardi di euro, ossia una cifra pari a quasi tre volte il pil del Paese. Il problema, però, è che la stessa prudenza fa sì che questi soldi non abbiano quasi nessuna ricaduta positiva ulla crescita economica italiana. Si tratta, infatti, di risorse in buona parte conglate nei conti correnti, in depositi vincolati con bassi rendimenti, polizze e fondi pensione. Tanto che, sempre dalla ricerca riportata dal Sole 24 Ore, si scopre che ben il 64% degli abitanti della Penisola non ha alcun investimento in essere. E chi investe «per il 24% lascia un decimo dei risparmi nel conto corrente, mentre un un ulteriore 38% arriva al 30% di liquidità. Tutto il resto viene collocato in investimenti, e nel 59% dei casi sono sceti i fondi e il risparmio gestito».

Il motivo di tanta prudenza è presto detto: gli italiani non si fidano. Il report parla chiaro: oltre la metà degli investitori (54%) ritiene che ci siano costi occulti di gestione e che le commisioni siano troppo alte. Inoltre il 55% non si fida del mercato azionario, il 60% delle banche e il 49% non crede in una ripresa dell’economia tricolore. Scarsa anche la fiducia sull’efficacia del cashback (meccanismo che premierà i consumatori che effettueranno spese con strumenti di pagamento tracciabili): quasi la metà degli italiani (49%) è convinta che non riuscirà a disincentivare il “nero”.

© Riproduzione riservata