Quella fetta d’Italia in mano a Gheddafi

Tra i beni sequestrati dalla Guardia di finanza anche asset di Fiat, Eni, Unicredit, Finmeccanica e Juventus per un valore che supera il miliardo di euro. Cosa accade a queste azioni?

Quote azionarie di importanti aziende italiane come Fiat, Eni, Unicredit, Finmeccanica, ma anche la Juventus oltre a un immobile a Roma e un bosco di 150 ettari nell’isola di Pantelleria (Tp): è ‘il grosso’ della confisca eseguita dalla Guardia di Finanza – per un valore complessivo di oltre un miliardo e cento milioni di euro – nei confronti della famiglia dell’ex leader libico Gheddafi e a membri del suo entourage. I provvedimenti sono stati eseguiti nel contesto di una rogatoria internazionale emanata dal Tribunale penale internazionale de L’Aja nell’ambito del procedimento per crimini contro l’umanità nei confronti di Gheddafi, del figlio Saif Al Islam e del capo dei servizi segreti Abdullah Al Senussi. Un procedimento, quello del tribunale dell’Aja, aperto con l’obiettivo di mettere al sicuro il patrimonio di Gheddafi e del suo entourage, in modo da garantire il risarcimento alle vittime del regime. Il tesoro italiano di Gheddafi non era direttamente intestato all’ex rais, le indagini condotte dai finanzieri hanno consentito di accertare che gli uni e gli altri facevano capo a due fondi sovrani libici: il Libyan Investment Autorithy (Lia) e la Lybian Arab Foreign Investment Company (Lafico), entrambi della Banca centrale libica, controllata di fatto dalla famiglia Gheddafi. In un’intervista a il Messaggero il vicecomandante del nucleo di polizia tributaria della Finanza, Gavino Putzu, ha preannunciato la richiesta all’attuale governo libico per verificare se “risultino altri beni riconducibili a Gheddafi sul territorio italiano”.

Gli asset riconducibili a Gheddafi:Unicredit – l’1,256%, pari a 611 milioniEni – lo 0,58% circa 406 milioni di euroFinmeccanica – il 2,1% pari a 41 milioniJuventus – l’1,5% per un valore di quasi 16 milioniFiat spa, lo 0,33% pari a 53 milioniAzioni privilegiate di Fiat Auto (622 mila euro e di Fiat Industrial (883 mila euro)

Cosa accade alle azioni bloccate dalla Guardia di finanza? Per quanto riguarda Unicredit, si traduce nell’impossibilità di esercitare i diritti di voto in assemblea (la prossima l’11 maggio), nel congelamento di futuri dividendi e la possibilità di negoziare azioni. Possibile un effetto simile anche per le altre quote azionarie.

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