Quanto costa quotarsi in Borsa (e perché vale il sacrificio)

Pirelli ha speso 80 milioni di euro, le pmi possono arrivare fino a 700 mila euro. E nella manovra arriva una dote da 30 milioni per quotarsi

Quanto costa quotarsi in Borsa? La risposta, ovviamente, è: dipende dalle dimensioni dell’azienda. Ma la quotazione è un processo sempre più importante per dare solidità alle aziende, soprattutto quelle piccole, e così nella manovra 2018 il governo ha stanziato una dote da 30 milioni di euro per avviare il processo. Il sostegno sarà erogato tramite credito d’imposta sulle spese di consulenza sostenute per questo scopo fino al 2020 (con un tetto di 500 mila euro).

Quanto costa quotarsi in Borsa

Torniamo alla domanda principale: quanto costa quotarsi in Borsa? Dai 300 mila euro fino a 80 milioni, il costo sostenuto da Pirelli per tornare a Piazza Affari (a fronte di una capitalizzazione da 6,5 miliardi). La commissione per Borsa Italiana è ridotta (mezzo milione nel caso dell’industria di pneumatici), pesano le spese per le banche, gli avvocati, i revisori e i consulenti finanziari. La Gima TT di Alberto Vacchi, la parte dell’universo Ima dedicata alla sigarette che ha completato spin-off dal gruppo e quotazione da 1 miliardo – ha pagato 165 mila euro alle autorità più 17 milioni fra costi fissi a terzi (2,2 milioni) e onorari delle banche (14,8 milioni), come segnala il Corriere della Sera.

Per quanto riguarda le Pmi, i costi cambiano: 20 mila euro a Piazza Affari (con sconto a 18 mila per società da meno di mezzo milione), 500-700 mila euro il costo totale. E se il mercato tira, i costi ritornano quasi immediatamente. Per non parlare dei risultati nel tempo…

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