Le acque Sanpellegrino sono finite nel mirino degli investitori italiani. Come riportato dal Corriere della Sera di oggi, banche d’affari stanno promuovendo presso gruppi industriali e finanziari l’opportunità di investire nella società bergamasca, che controlla anche i marchi Levissima e Acqua Panna.
Nestlé avrebbe avviato, infatti, con la consulenza di Rothschild & Co., un percorso di valorizzazione dell’intera divisione Waters, che include brand globali come Perrier e Vittel, seguendo un modello già sperimentato con successo nel 2020.
Sul tavolo 5,8 miliardi per l’intera divisione Waters
Quattro anni fa, Nestlé ha ceduto i suoi marchi nordamericani dell’acqua a One Rock Capital Partners per 4,3 miliardi di dollari. Oggi, la divisione Waters ha generato nel 2024 ricavi per circa 3,4 miliardi di euro, equivalenti al 3,5% dei 98 miliardi di fatturato totale del gruppo svizzero.
Secondo le stime, il valore di mercato dell’unità si aggirerebbe attorno ai 5,8 miliardi di euro. L’obiettivo di Nestlé è trovare un partner per l’intera divisione, mantenendo tuttavia una partecipazione di minoranza.
Ancora nessuna offerta formale
Negli ultimi mesi, diversi fondi di investimento – Pai, Platinum Equity, Blackstone e CD&R – avrebbero analizzato il dossier, ma senza ancora formalizzare alcuna proposta. L’attuale fase di incertezza economica, l’aumento dei tassi e il clima geopolitico frenano infatti il dinamismo del mercato.
Nestlé starebbe valutando anche una cessione a pezzi, partendo proprio da Sanpellegrino, il marchio più noto e redditizio della sua offerta nel settore delle acque minerali. La multinazionale svizzera potrebbe trasferirne il controllo a un investitore, purché in grado di garantire continuità industriale e occupazionale.
Fondata nel 1899 e parte del gruppo Nestlé dal 1998, Sanpellegrino è oggi specializzata nel canale Ho.Re.Ca e ha registrato nel 2024 una crescita significativa. Il giro d’affari dei marchi riuniti sotto Sanpellegrino ha superato il miliardo di euro. L’azienda conta quattro stabilimenti e oltre 1.400 dipendenti.
A fine 2024, Nestlé ha già separato formalmente le attività legate all’acqua dal resto del gruppo, segnale evidente dell’intenzione di rendere più flessibile l’assetto in vista di una possibile operazione.
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