OpenAI torna sotto i riflettori con un’operazione che potrebbe ridefinire il suo posizionamento nel panorama tech globale. La società madre di ChatGpt starebbe infatti valutando una vendita secondaria di azioni riservata a dipendenti ed ex dipendenti, con l’obiettivo di raggiungere una valutazione di circa 500 miliardi di dollari.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, le trattative sono ancora nelle fasi preliminari. Tra gli investitori interessati ci sarebbe anche Thrive Capital, già parte del capitale della società. Tuttavia, né OpenAI né Thrive hanno rilasciato commenti ufficiali sull’operazione.
Se l’iniziativa dovesse andare a buon fine, la valutazione di OpenAI registrerebbe un aumento di circa due terzi rispetto ai 300 miliardi fissati durante il maxi-round da 40 miliardi di dollari guidato da SoftBank Group nel marzo 2025. Proprio in quel contesto, OpenAI ha incassato 8,3 miliardi di dollari nel secondo scaglione del finanziamento.
OpenAI rilancia per trattenere i talenti
La possibile vendita secondaria arriva in un momento delicato per la società. Negli ultimi mesi, infatti, Meta Platforms ha attratto diversi ricercatori provenienti da OpenAI, offrendo pacchetti retributivi molto competitivi. L’offerta di una liquidità immediata attraverso la cessione di azioni potrebbe rappresentare uno strumento efficace per fidelizzare il personale.
Nel frattempo, OpenAI continua a innovare. Ha appena rilasciato due modelli linguistici open-weight ottimizzati per laptop, e si prepara a lanciare GPT-5, con l’obiettivo di consolidare la propria leadership nel settore dell’intelligenza artificiale generativa.
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Crescita utenti e incertezze strategiche
Anche i numeri legati all’utilizzo dei prodotti OpenAI confermano il momento di espansione. Chat-Gpt dovrebbe raggiungere 700 milioni di utenti attivi settimanali, in netto aumento rispetto ai 500 milioni di marzo 2025, mentre i messaggi scambiati ogni giorno sulla piattaforma hanno superato quota 3 miliardi.
Ma non mancano le incognite. La società è ancora impegnata in una riflessione interna sul proprio futuro come entità for-profit, tema su cui il confronto è aperto da mesi. Sul fronte delle alleanze, anche Microsoft, uno dei principali investitori, sta rivedendo i termini della partnership con OpenAI. L’accordo attuale tra le due aziende scadrà nel 2030.
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