Moncler non si quota, l’a.d. lascia

Perfezionato l’accordo con i francesi di Eurozeo, l’azienda abbandona il progetto di ingresso in Borsa. Nessun sostituto per Alberto Lavia, la gestione torna nelle mani del presidente Remo Ruffini

Avrebbe dovuto portare il gruppo in borsa, ma l’ingresso di Eurozeo ha cambiato le strategie e lo stesso organigramma di Moncler. Appurato il rinvio del progetto di quotazione, Alberto Lavia, amministratore delegato del gruppo proprietario dell’omonimo marchio e di altri nomi quali Henry Cotton’s, Marina Yachting e Coast Weber&Ahaus, ha infatti lasciato la carica che gli era stata affidata. Sparisce quindi la figura dell’amministratore delegato e la gestione torna completamente nelle mani del presidente, nonché artefice del rilancio del brand, Remo Ruffini. La decisione arriva in concomitanza con il consiglio di amministrazione che ha perfezionato l’accordo che prevede l’ingresso di Eurazeo nel capitale. La società di investimento francese detiene ora il 45% di Moncler. L’accordo, che porta l’ex azionista di controllo Carlyle al 18% circa, valorizza la società della moda ad un enterprise value di 1,2 miliardi di euro pari a 12 volte il margine operativo lordo.

© Riproduzione riservata