Il Manchester United si quota a Wall Street. Un affare?

Il club inglese ha fissato il prezzo indicativo per l’Ipo con la quale punta a ridurre il debito. I futuri investitori, però, devono tener presente diversi fattori

Il Manchester United si quoterà a Wall Street. Il club inglese, fra i più prestigiosi della Premier League e con 19 campionati vinti, ha indicato il range indicativo di prezzo per l’offerta pubblica iniziale (Ipo), compresa tra 16 e 20 dollari per azione, per una valutazione massima di 3,3 miliardi di dollari. La società metterà a disposizione del mercato 16,67 milioni di titoli con cui prevede di raccogliere 333 milioni di dollari che la famiglia Glazer – proprietaria del club dal 2005 – utilizzerà per ridurre l’indebitamento che lo scorso 31 marzo ammontava a 423 milioni di sterline (circa 671,74 milioni di dollari). Ma cosa devono aspettarsi coloro che investiranno nei Red Devils? A livello economico, sicuramente un pessimo investimento. Almeno secondo l’analisi di Sverrir Sverrisson, equity analist di Saxo Bank che, per la sua valutazione, si è concentrato sulla performance finanziaria del club negli ultimi tre anni. (Leggi)“Il club è coperto di debiti e i proprietari sono alla ricerca di investitori che li aiutino a ridurli – spiega Sverrisson – Il cash flow operativo del club è stato negativo nel 2011 e lo è stato per nove mesi consecutivi fino a marzo 2012. La crescita futura delle entrate del club dipende fortemente dal segmento commerciale. Gli altri segmenti, gli incassi delle giornate e quelli mediatici, sono influenzati da forze che sono al di fuori del controllo del club e, pertanto, non possono essere migliorati dalle sue iniziative. Nel calcio moderno, i club non devono solitamente fare grandi profitti – gli utili devono essere spesi per rafforzare la squadra con nuovi campioni. Inoltre, è chiaramente dichiarato nel file dell’Ipo che il club non ha in programma di pagare i dividendi ai nuovi azionisti nell’immediato futuro.Gli investitori riceveranno quindi un club calcistico di alto livello con due anni consecutivi di cash flow negativi, un azionista di maggioranza che prende tutte le decisioni e il flusso di entrate che può essere fortemente ridotto in un solo anno a causa di una cattiva performance sul campo. Potete amare o odiare le azioni sul calcio, ma in ogni caso sono un pessimo investimento”.

Quadro generale della performance storica delle azioni dei club calcistici

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