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Esselunga, al vaglio partner finanziari

Bernardo Caprotti alla ricerca di nuovi soci: il gruppo della grande distribuzione potrebbe entrare nel mirino della private equity

Esselunga, colosso della grande distribuzione, potrebbe presto cedere parte delle suo quote: sembra questo l’obiettivo del patron della catena Bernardo Caprotti, che ha ottenuto alcuni incontri con diversi potenziali finanziatori.

OBIETTIVO PRIVATE EQUITY. Il primo nome circolato intorno ad Esselunga è quello di Advent International, gruppo anglosassone attivissimo nella private equity, che di recente è sbarcato in Italia acquisendo, in cordata con Bain e Clessidra, il sistema di pagamento CartaSi; la trattativa con Caprotti è però fallita dopo mesi di negoziati. Caprotti però non si è arreso: ci sarebbero già dei nuovi potenziali nomi interessati a diventare soci di Esselunga, che comunque, secondo voci interne al gruppo, sarebbe molto lontano dall’essere in vendita.

ALLA RICERCA DI UN SUCCESSORE. Più volte all’interno di Esselunga sono state svolte ricerche per trovare nuovi soci; è la prima volta, però, che la catena della grande distribuzione prende in considerazione partner finanziari nel genere dei private equity; tra i nomi più caldi vi è il fondo statunitense Texas Pacific Group che, forte di una lunga esperienza nel retail, potrebbe sostituire efficacemente l’anziano fondatore Caprotti, ormai novantunenne, stretto nei dissidi con i propri eredi. Il patrimonio dell’imprenditore, strettamente legato alle sorti dei supermercati e degli immobili strumentali legati a questa attività, potrebbe passare attraverso lunghe e difficili trattative per la divisione dell’eredità, che potrebbero incidere sulla continuità aziendale.