Costa Smeralda all’emiro del Qatar

Il fondo sovrano che ha fatto suo il club del Paris Saint Germain è pronto a rilevare la quota di maggioranza del polo alberghiero di lusso creato negli anni ’60 dall'Aga Khan

Nel portafoglio del magnate Hamad Bin Kalifa Al-Thani, emiro del Qatar dal 1995 e padre fondatore della Tv Al Jazeera, c’è un po’ di tutto: solo per citarne alcuni, i magazzini Harrods, gli studi Miramax, una quota di Louis Vuitton e partecipazioni in Barclays, Credit Suisse e nel London Stock Exchange; senza dimenticare gli ultimi acquisti che portano il nome del Paris Saint Germain (club francese della Ligue 1) e dell’Hotel Gallia di Milano (comprato nel 2006). Piccole spese per una famiglia come quella degli Al Thani che, come riporta la Repubblica, negli ultimi anni ha messo da parte grazie al petrolio qualcosa come 60 miliardi di dollari. Ora l’emiro ha messo gli occhi sulla Costa Smeralda, in particolare su quel polo alberghiero sardo creato negli negli anni ’60 dall’Aga Khan e di cui è già azionista con una quota del 14,3% attraverso il fondo Qatar Holding. Le trattative con l’attuale proprietario, il miliardario Usa Tom Barrack, non sono confermate ma sarebbero prossime alla chiusura per una cifra tra i 400 e i 500 milioni di euro.

Cosa c’è in ballo. Il Consorzio della Costa Smeralda nasce nel 1962 su iniziativa del principe Karim Aga Khan che lo cedette negli anni ’90 alla Sheraton, poi assorbita dal gigante statunitense Starwood Hotel. Nel 2003 le attività vengono acquistate dal fondo Colony del miliardario americano Tom Barrack per circa 300 milioni di euro. L’emiro del Qatar sarebbe pronto ad acquisire il controllo della Smeralda Holding, la cassaforte che custodisce quattro tra i più prestigiosi alberghi a cinque stelle del mondo: dal Cala di Volpe al Pitrizza, dal Romazzino al Cervo Hotel, oltre alla Marina e al Cantiere di Porto Cervo e il Pevero Golf Club.

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